Napoli – “Il moltiplicarsi di crepe politiche ed economiche sta evidenziando l’inadeguatezza degli strumenti esistenti di governance sul fronte delle relazioni internazionali. La mancanza o il ritardo di risposte concertate approfondisce le fratture esistenti e rischia di crearne di nuove, come sta avvenendo negli ultimi mesi di fronte alla guerra civile siriana o alla crisi migratoria in Europa. Mentre l’Italia appare in prima linea di fronte a queste sfide, Roma cerca di adattare la propria politica estera alle continue crisi dei contesti multilaterali che costituiscono il suo tradizionale ambito di riferimento”.
Questi i dati più rilevanti emersi dal Rapporto Ispi 2016 “Le nuove crepe della governance mondiale” – che per il secondo anno ha stilato una pagella della politica estera italiana, stilata sulla base delle valutazioni di 130 esperti.
Il Rapporto Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) è stato occasione di dibattito in 12 città italiane e, anche quest’anno, così come nelle principali capitali europee oltre New York, è stato presentato a Napoli nel corso del primo dei cinque incontri organizzati dall’Ipe, Scuola di Alta formazione con sede alla Riviera di Chiaia, nell’ambito dell’evento Global Thinking.
L’Ispi è uno dei più antichi think tank italiani e tra i migliori in Europa e non è la prima volta che sceglie il capoluogo campano per una sua iniziativa. “Napoli ha una tradizione di studi internazionalistici e di formazione di diplomatici superiore a quello di altre città italiane. – spiega il direttore dell’Ispi, Paolo Magri – Da sempre veniamo a Napoli per iniziative come questa, perché qui c’è un bacino di utenza di giovani che pensano alla carriera internazionale e il mondo è pieno di diplomatici italiani nati in questa città”.
L’Ispi analizza l’evoluzione della situazione geopolitica internazionale, offrendo una chiave di lettura sugli equilibri economici internazionali e i flussi migratori. Magri ha presentato nella sede dell’Ipe il Rapporto 2016, con il già ambasciatore in Arabia Saudita, Armando Sanguini. “Di crisi come quella economica della Grecia, o umanitaria come quella dei profughi, senza tralasciare il terrorismo, il mondo già ne ha vissute di altrettanto gravi in passato – spiega Magri – Ciò che cambia rispetto al passato è l’incapacità nel gestirle da parte dei vari Stati e delle Organizzazioni internazionali. Ogni Paese va per la sua strada, lo vediamo sull’immigrazione, e il risultato è che le crisi vengono solo tamponate, senza essere risolte”.
La situazione politica internazionale non sarà l’unico tema trattato nei cinque incontri organizzati per l’evento Global Thinking dalla Scuola Alta formazione di Napoli, Ipe. Il programma prevede altri 4 incontri: il 30 marzo e nel mese di aprile nei giorni 6, 13 e 20.
“L’evento Global Thinking ha come obiettivo quello di dare formazione agli studenti universitari integrando il loro percorso accademico con iniziative che vadano a valorizzare il loro sapere. – spiega Gaetano Vecchione, docente Ipe e organizzatore del corso Global Thinking – In questi 5 dibattiti parleremo di problemi migratori, ma anche di questione energetica. Napoli ha una tradizione di giuristi internazionali di fama indiscussa, l’Accademia Ipe però vuole dare anche la possibilità a studenti che hanno un’altra formazione di affacciarsi su importanti dibattiti incentrati su queste tematiche che però, troppo spesso, ci vedono tagliati fuori come città”.