Giugliano (Napoli) – Dalla guerra di camorra al colpo di Stato in Tunisia. Omicidi, intrighi, trattative fra Stato e malavita organizzata. Pasquale Scotti, estradato nei giorni scorsi dal Brasile in Italia (leggi qui), riemerge dal limbo degli invisibili dopo 30 anni, e porta con sé segreti inconfessabili.
È l’uomo che ereditò il mandato a riscuotere le promesse della Dc per la liberazione di Ciro Cirillo. Ma sa molto anche dell’omicidio del banchiere Roberto Calvi, un finto suicidio inscenato a Londra da un pugno di cutoliani. Sullo sfondo, le ombre della P2, del Vaticano, dei servizi e della mafia.
Scotti fuggì la notte di Natale dell’84 in un vortice di misteri, sparendo dalle mappe con la protezione di menti raffinatissime. È riemerso nel 2015, con le sembianze di un tranquillo uomo d’affari brasiliano. Nel mezzo, decine di avvistamenti, tracce, catture mancate per un soffio. E il sospetto che il ragazzo di Casoria, reo confesso di 25 omicidi, fosse diventato un killer di Stato, riciclato per le missioni più audaci alla corte di tiranni come Ben Alì.
Questo ed altro nel libro “Il camorrista fantasma” che racconta la vita ed i misteri del superkiller della Nuova Camorra Organizzata cutoliana preso a Recife (Brasile) nel maggio 2015 dopo quasi 31 anni di latitanza.
Il volume, scritto da Enzo Musella, Gaetano Pragliola, Gianmaria Roberti e Luigi De Stefano, sarà presentato mercoledì 16 marzo, alle ore 18, alla Biblioteca Comunale di Giugliano, in via Verdi.
Insieme agli autori interverranno: Adolfo Grauso, ex dirigente di Polizia ed assessore alla Legalità del Comune di Giugliano, Vito Faenza, giornalista, Antonio Poziello, sindaco di Giugliano, e Venanzio Carpentieri, sindaco di Melito di Napoli e segretario metropolitano del Pd. Il dibattito sarà moderato dal giornalista Raffaele Silvestri, de “Il Meridiano”.