Cesa – Si assiste oramai al tentativo palese del gruppo di minoranza Cesa C’è di infangare l’operato delle persone. Dopo l’assessore Filomena Di Santo, dopo il consigliere Alfonso Marrandino ora tocca a me.
Assumendo l’incarico di “paladini della giustizia”, propagandando il rispetto della giustizia, nascondono a se stessi che, tra i componenti del loro gruppo, ci sono ex amministratori comunali che sono stati, formalmente e materialmente, autori di danni erariali per conflitti di interessi nascosti.
Perché Cesa C’è non parla della vicenda dei lavori di Piazzetta De Giorgi e del relativo pignoramento da parte di una ditta? L’impresa che svolse i lavori, cedette ad una altra ditta il credito vantato nei confronti del comune. Questa seconda ditta, per avere i soldi dal comune, propose decreto ingiuntivo. Il comune non si oppose e non pagò, lasciando che il giudizio andasse avanti senza fare nulla. Sino a giungere al pignoramento. Per cui la ditta, che vantava il credito e che doveva avere soldi li ha avuti e l’impresa, che aveva svolto i lavori per conto del comune, ha estinto il suo debito. Tutto ciò a carico della collettività chiaramente, perché i cittadini devono sapere che il comune ha dovuto pagare svariate migliaia di euro per interessi e spese legali.
Cesa C’è sa di chi era l’impresa che svolse i lavori per conto del comune e con quali ex amministratori aveva legami di parentela? Cesa C’è sa dire ai cittadini per quale motivo l’amministrazione precedente non svolse nessuna azione legale o perché non pagò la ditta? Tutto questo ha prodotto un risultato semplice: il debito della ditta principale è stato pagato, a spese dei contribuenti. La Corte dei Conti, poiché il consiglio comunale ha dovuto regolarizzare contabilmente questa vicenda, è stata informata a sicuramente cercherà di capire se c’è stato danno per le casse comunali.
Cesa C’è sa spiegare per quale motivo, durante l’amministrazione Liguori, un cittadino, con legami di parentela con ex amministratori, propose ricorso al Tar ed il comune non si costituì? Il comune, per questa sua inerzia, è stato condannato a pagare salatissime spese legali e di giustizia. Anche questa vicenda, quando il consiglio comunale regolarizzerà gli aspetti contabili, sarà all’attenzione della Corte dei conti.
Per quanto riguarda la nomina dell’agente contabile cerco di fare chiarezza. Quando ci siamo insediati, il mercoledì al mercato rionale andavano un dipendente, Turco Franco che si interessa del commercio per verificare che le piazzole fossero occupate dai legittimi assegnatari, e 2 vigili urbani a riscuotere i soldi da parte degli ambulanti che si presentano la mattina ed occupano gli stalli liberi. Dunque 3 persone per svolgere un servizio. Decidemmo di impiegare meglio le risorse umane. Poiché una sola persona poteva svolgere questo servizio, si decise di incaricare il dipendente Turco Franco, responsabile del commercio, che già andava al mercato, di svolgere entrambi i compiti.
Per legge, un impiegato che è tenuto a maneggiare i soldi pubblici, deve essere autorizzato. Con la nomina di agente contabile, la giunta comunale ha autorizzato il dipendente Turco ad incassare i soldi.
Questo è quello che abbiamo fatto. Non gli abbiamo dato nessun super incarico o qualifica particolare. Gli abbiamo chiesto di lavorare di più.
Così come gli abbiamo chiesto di lavorare di più quando, qualche mese fa, oltre ai compiti in materia di commercio, nel razionalizzare la macchina amministrativa, gli abbiamo chiesto di interessarsi anche dei rifiuti, a supporto dell’ufficio tecnico.
Perché Cesa C’è non ha gridato allo “scandalo” quando con delibera di giunta abbiamo attribuito a questo dipendente anche il compito di interessarsi dei rifiuti?
Quindi ricapitolando il dipendente Turco, cioè mio zio, da quando sono stato eletto il sindaco ha più compiti rispetto a quando c’era un’altra amministrazione. Che bel conflitto di interessi!
Votando la delibera di nomina di agente contabile ritengo di non essere stato in una situazione di conflitto di interessi. Del resto la delibera di giunta è firmata anche dal segretario comunale che ne attesta la legittimità.
Concludo facendo una domanda a Cesa C’è: dopo aver spiegato la ragione della razionalizzazione del servizio al mercato, i motivi che ci hanno indotto ad impiegare una persona e non tre, mettiamo il caso che io non avessi partecipato alla votazione, la delibera non sarebbe stata approvata ugualmente?
Il sindaco di Cesa, Enzo Guida