Aversa, un’elettrice di sinistra: “Fatemi capire questa alleanza Pd-sagliocchiani”

di Antonio Arduino

Aversa – “Fatemi capire”. Questa la richiesta che una elettrice del centrosinistra, evidentemente sconcertata dalle tante, forse troppe, iniziative avviate dai candidati o aspiranti tali alla carica di sindaco e di consigliere comunale registrate dai media, rivolge in una mail trasmessa al sottoscritto, firmandosi Maria Teresa Aruta.

Un nome forse di comodo che, comunque, esprimendo lo sconcerto, verificato con mano, di tanti elettori aversani di destra e di sinistra meriterebbe una risposta che purtroppo, al momento, non sono in grado di dare perché praticamente, ad oggi, tutti i “candidati” si dichiarano essere in un momento di riflessione che si concluderà solo con l’ufficializzazione delle liste prevista tra meno di un mese essendo le elezioni fissate per il 5 giugno.

Però, se a me è impossibile rispondere, potrebbe esserci qualche candidato capace di farlo o quanto meno di capire l’importanza di fare chiarezza per riguadagnare la fiducia dagli elettori e convincerli a non disertare le urne come molti intenderebbero fare.

Così, propongo i punti salienti della lunga mail: “In questi giorni, leggendo gli articoli che circolano sul web riguardanti la politica, mi è sorto il dubbio che o voi giornalisti scrivete delle sciocchezze per disinformarci o questi giovani vecchi della politica stanno impazzendo. Poi si lamentano che la società civile si allontana dalla politica! Arrivò al dunque. Ma il candidato sindaco della sinistra, il ‘giovane vecchio’ Villano, vincitore delle primarie (era solo lui il candidato?) come farà a governare la città di Aversa, con i cosiddetti ‘Sagliocchiani’, il cui massimo esponente, l’exassessore alle Finanze Guido Rossi, è stato ‘cacciato’ dalle primarie perché espressione di un’amministrazione di centrodestra?

E il candidato alle primarie della sinistra, Luigi Menditto, sarà veramente lo ‘scendiletto’ di queste due liste civiche e del Pd, che ha (avrebbe) scelto il vicesindaco nella persona di Capasso (che un giorno mi spiegherà perché ‘A testa alta’, forse per paura di riabbassarla)?

E cosa farà Santulli, vecchio giovanotto della politica aversana, vent’anni fa candidato con il Movimento sociale italiano, poi deputato di Forza Italia, oggi espressione della vecchia palude aversana, in accordo con la sinistra?

E l’ex presidente del Consiglio comunale di Forza Italia, l’ingegner Verde, per dieci anni esponente di Forza Italia nell’amministrazione Ciaramella, quale ideale condividerà con la sinistra del candidato sindaco Villano?

E l’assessore Migliaccio, espressione dei socialisti di destra vicini a Caldoro, cosa rappresenterà, circa quest’accordo, ai suoi vertici regionali e provinciali? 

Siamo in un cul de sac! Ma allora, cerchiamo almeno di capire cosa significa questa alleanza dal punta di vista politico per il futuro della nostra città! Dalle alleanze che si profilano, tralasciando gli ideali e inserendo tutti nella vecchia palude francese, devo però considerare che il candidato sindaco Villano per allearsi con i sagliocchiani ha condiviso la politica che l’amministrazione Sagliocco ha realizzato in questi anni: continuità di progetto, quindi, nella raccolta differenziata, con risultati visibili a tutti e con percentuali al di sotto del 50%; continuità nella politica economica, con il comune attualmente vicino al dissesto con debiti fuori bilancio per circa tre milioni di euro; futura condivisione nella strategia urbanistica, con una città già precedentemente ingessata nella progettazione del Puc ed un’amministrazione ‘caduta’ per non aver condiviso il nome del progettista; continuità nelle opere pubbliche, dove la precedente amministrazione ha perso 20 milioni di euro di finanziamenti per sue esclusive responsabilità (forse non condivisione di nomi di progettisti delle opere pubbliche?); condivisione della politica del personale pubblico, dove, grazie alle scelte dell’ex amministrazione, per tredici mesi, la città di Aversa, è stata privata di un dirigente all’urbanistica; condivisione nella politica commerciale, con i disastri di via Seggio sotto gli occhi di tutti; condivisione della politica della cultura, dove l’unica cosa di culturale in tre anni è stato un albero di Natale a Piazza Municipio”. 

“Insomma, – conclude la mail – io elettrice di sinistra questa alleanza proprio non la capisco! Allora ho pensato: questione di voti! Qualcuno, magari il papà, potrebbe spiegare al figlio, Villano junior, che in politica due più due non sempre fa quattro, anzi, spesso fa anche zero! Governare a tutti i costi significa scendere a qualunque compromesso dopo. Almeno il compromesso, ai miei tempi, non era di sinistra. Ora è di Renzi. Ma Renzi è di sinistra?”. Qualcuno risponderà?

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