Mondragone – L’assessore alla Cultura, Lucia Smirne, interviene nella polemica del cavalcavia, non lesinando accuse al movimento Cittadinanza Attiva di Mondragone (leggi qui).
“La Città di Mondragone – dice Smirne – ha certamente bisogno di associazioni capaci di contribuire al processo di crescita della collettività. Non ha invece bisogno, fortunatamente, di gruppi di persone che, con arroganza e presunzione nelle parole e nelle gesta, adottano un comportamento inspiegabile agli occhi di chi gestisce la cosa pubblica.
E’ in ciò che sbagliano i componenti di Cittadinanza Attiva: i loro comportamenti reiteratamente pretestuosi hanno impedito ogni forma di dialogo costruttivo che tanti benefici avrebbe potuto portare alla causa comune. Ed è per questo che sentiamo il dovere di denunciare pubblicamente, una volta per tutte, questa anomalia che si protrae ormai da anni.
Un’associazione nata con ben altri scopi, certamente più nobili e vicini alle concrete esigenze del cittadino, che dovrebbe alimentare una sana e democratica partecipazione della cittadinanza, da anni sta svolgendo l’attività di un qualsiasi partito di opposizione, inserendosi in un dibattito politico – anche con giovani e meno giovani che hanno già riscontrato alcuna legittimazione elettorale – che dovrebbe intercorrere tra forze che sottopongono la propria identità al giudizio popolare, diversamente dalla coerenza richiesta rispetto ai propri fini associativi.
Siamo di fronte ad un’associazione che, per anni, ha snaturato il suo fine con laceranti chiusure nei confronti di chi governa, che tanto invece avrebbe bisogno di associazioni autentiche, pronte a contribuire al rilancio culturale e turistico della Città, con le quali interfacciarsi e costruire qualcosa di importante. In questo contesto, dunque, le dichiarazioni di solidarietà politica degli ex assessori Antonio Taglialatela e Mario Fusco sono ascrivibili a quelle di normali colleghi di coalizione. Cittadinanza Attiva la smetta di distruggere e decida cosa fare da grande: contribuire alla costruzione della Città del domani oppure gettare la maschera e formare un’associazione politica priva di finzione. Giù la maschera, rispetto per i cittadini”.