Il Comune di Sant’Arpino approva il bando per 10 lavoratori occasionali

di Redazione

Sant’Arpino – L’amministrazione comunale retta dal sindaco facente funzioni Aldo Zullo, e nello specifico l’assessorato alle politiche sociali guidato da Domenico Cammisa (nella foto), ha indetto il bando di ricerca per dieci lavoratori da impiegare in lavori occasionali di tipo accessorio. L’opportunità rientra all’interno del regolamento di utilizzazione dei voucher – buoni lavoro – per i lavori di emergenza, solidarietà ed attività socialmente utili in esecuzione della delibera 10 del 21 aprile 2015 dell’Ambito Socio Sanitario 06.

Nello specifico le risorse umane dovranno svolgere attività di giardinaggio, pulizia e manutenzione dei parchi, degli edifici, delle strade (compreso il rifacimento delle strisce pedonali), del campo sportivo comunale e degli immobili di proprietà dell’ente civico. Il pagamento di questi lavoratori avverrà tramite voucher del valore di 10 Euro lordi ciascuno- 7,50 Euro netti- per ogni ora lavorata.

Le domande andranno presentate entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 07 Aprile 2016. Gli interessati dovranno compilare l’apposito modulo presente sul sito del comune di Sant’Arpino o reperibile presso l’ufficio servizi sociali, e dovranno essere persone segnalate da autorità e servizi sociali per integrazione sociale, con o senza minori a carico, con un Isee non superiore ai 1200 euro e far parte di una rete familiare di aiuto economico, così come prevista dall’art 403 cc.

Le domande saranno vagliate da una commissione comune interna che provvederà a redigere l’apposita graduatoria.

Il bando per 10 lavoratori occasionali – dichiara l’assessore Cammisa – rappresenta un intervento concreto in favore delle classi sociali e delle famiglie più svantaggiate. Un modo, da parte dell’ente comunale, per venire incontro alle esigenze di questi cittadini, che prescinde dal mero assistenzialismo, poiché si pone nell’ottica di un vera e propria retribuzione a fronte di ore lavorative prestate. In altre parole si aiutano quanti hanno necessità, purché questi con il proprio lavoro rendono un servizio di pubblica utilità alla comunità in cui vivono”.

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