Mondragone – Cennami e Schiappa vogliono abbattere i lidi esistenti. Nell’adozione in Giunta della delibera riguardante la V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), preparatoria all’approvazione definitiva del Piano Spiaggia, Cennami e Schiappa “dimenticano” sia dei pezzi del piano di utilizzo della fascia costiera che le opere pubbliche in corso.
I novelli “smemorati” scordano due aspetti fondamentali. Il primo riguarda la realizzazione dell’ormai famoso e sfortunato approdo dei pescatori (G.A.C.), mestamente sequestrato dai carabinieri, che nella redazione della valutazione ambientale viene appena accennato. Infatti, nella sezione riguardante l’approdo, si fa ancora riferimento all’originaria sua individuazione che era quella posta in prossimità della sponda destra del torrente Savone.
Nessun accenno, se non del tutto vago, è fatto a quello in corso di costruzione, ubicato in un posto diverso da quello precedentemente progettato, sebbene esso sia di notevole consistenza, riguardi un’importante categoria di operatori economici e sia stato oggetto di finanziamento pubblico.
L’Amministrazione comunale “non ricorda” che una volta cambiata l’ubicazione di un’opera pubblica prevista in un Piano particolareggiato, esso deve essere obbligatoriamente aggiornato in tutti i suoi documenti, altrimenti lo stesso non sarà più attuale e diventerà esecutivo uno strumento che non corrisponderà alla realtà.
Il secondo – importantissimo – aspetto riguarda l’omesso riporto che gli stabilimenti balneari esistenti potranno continuare la loro attività, così come sono, anche al momento del rinnovo della scadenza delle attuali concessioni demaniali.
Quanto riportato nel nuovo documento, invece, dispone che, alla scadenza delle concessioni in essere, i lidi esistenti dovranno essere totalmente demoliti per poi essere ricostruiti secondo le indicazioni del piano, costringendo – così – gli operatori commerciali ad un obbligatorio forzato investimento senza avere a disposizione una pianificazione economica distribuita su più annualità. Nulla di più falso!
Il Piano di Utilizzo della Fascia Costiera (Pufc) sia all’art.15 che all’art.40 prevede tutt’altra cosa e cioè che gli stabilimenti balneari esistenti potranno continuare ad esistere nella loro attuale consistenza anche in futuro, con possibilità di effettuare la manutenzione sia ordinaria che straordinaria. Solo in caso di demolizione saranno obbligati ad adeguarsi al Piano Spiaggia.
Quanto previsto nell’originario piano ha una sua logica in quanto molti operatori turistici, anche a costo di enormi sacrifici, hanno già provveduto – nel corso degli anni – ad effettuare consistenti lavori di riqualificazione dei loro locali e quindi, lo spirito della norma, è quello di concedere un giusto lasso di tempo per rientrare dall’investimento sostenuto, per poi procedere – gradualmente – alla demolizione e ricostruzione dei lidi secondo il nuovo Piano Spiaggia.
Quanto fatto in questi giorni dall’Amministrazione Cennami/Schiappa, stravolge tutto; in pratica dice agli operatori balneari: “Abbattete immediatamente tutti i vostri lidi e se vi conviene li ricostruite, altrimenti potete anche fallire!”.
Il consigliere comunale Giuseppe Piazza