Cesa – Venerdì 18 marzo, alle ore 18, nella sala consiliare del Comune di Cesa, in piazza De Gasperi, si terrà la presentazione del libro “Io, Morto per Dovere” che ricorda la figura di Roberto Mancini, l’uomo che per primo ha denunciato i veleni della “Terra dei Fuochi” vent’anni fa. Un evento promosso dall’associazione Interforze “Vinci” onlus di Cesa, presieduta da Vittorio Romano, col patrocinio del Comune di Cesa e di Csv-Assovoce.
Lo scritto parte dalla sua militanza nella sinistra extraparlamentare negli anni della contestazione alla scelta di diventare un poliziotto in prima fila nella difesa della legalità.
Il libro, scritto da Luca Ferrari e Nello Trocchia, in collaborazione con la moglie di Mancini, Monika Dobrowolska Mancini, narra di colui che è stato il primo poliziotto a investigare sui rifiuti tossici smaltiti abusivamente nei terreni della Campania, in quel territorio fra le province di Napoli e Caserta nel quale sono situati 57 comuni e in cui risiedono 2 milioni e mezzo di abitanti, un lavoro durato tre anni e volutamente nascosto in un cassetto.
Negli anni Novanta Mancini denunciava ciò che è divenuto di dominio pubblico solo negli ultimi anni e che poteva essere fermato sul nascere, quei documenti hanno acceso i riflettori su Cipriano Chianese, ritenuto colui che inventò l’ecomafia campana che per anni ha smaltito illegalmente nei campi della Campania i rifiuti industriali delle aziende del Nord.
Mancini, indagando nella Terra dei fuochi, si ammalò di cancro fino a morirne a 53 anni ed è stato dichiarato “Vittima del Dovere”.
La prefazione di “Io, morto per dovere” è a cura di Beppe Fiorello, protagonista della fiction “Io non mi arrendo”, ispirata proprio alla figura di Mancini e alla sua lotta contro le ecomafie.
All’iniziativa ha aderito la neonata “Rete di Cittadinanza e Comunità”, di cui fa parte la stessa associazione “Vinci” di Cesa, con funzioni di polo per il controllo partecipato del territorio.
Con la “Rete” parteciperanno anche l’associazione “Noi genitori di tutti”, fondata dai genitori di bambini morti di cancro, e don Maurizio Patriciello, che sta portando in tutta Italia la voce dei territori devastati dai crimini ambientali.
“Mantenere viva la testimonianza di Roberto Mancini – spiega il presidente di ‘Vinci’, Romano –costituirà per la ‘Rete’ un impegno d’onore e, in questo, l’associazione Vinci svolgerà la funzione di riferimento, per valorizzare il sacrificio di un poliziotto di grande fede democratica e di particolare coraggio. L’eredità, che egli lascia va raccolta, custodita e diffusa perché di valore incalcolabile per chi crede che lo Stato possa davvero essere al servizio dei cittadini”.
Proprio alla memoria viva di Mancini, la Rete ha voluto associare l’annuncio della prossima costituzione del Forum aperto a ogni realtà che voglia davvero operare, con un concreto insediamento, a difesa della dignità e della vita nei territori aggrediti.
Relatori dell’evento, che vedrà la partecipazione della moglie di Roberto Mancini, Monika Dobrowolska Mancini, saranno il giornalista Ernesto Ferrante e don Maurizio Patriciello.
Il sindaco di Cesa, Vincenzo Guida, porterà i saluti dell’amministrazione comunale di Cesa.
La cittadinanza è invitata a partecipare.