Dall’accordo quadro formalizzato il 24 luglio 2015 presso la Presidenza del Consiglio con la Whirlpool-Indesit tra i vari Ministeri e Regioni interessate, nell’ambito del Piano industriale 2015-2018, si precisava in merito agli stabilimenti di Carinaro (Caserta) che “le società, al fine di valorizzare ulteriormente la presenza nel territorio campano, sostenendone l’economia, hanno deciso di destinare un investimento strategico sul sito di Carinaro che sarà in grado di sostenere l’occupazione nel lungo periodo” che “il sito verrà riconvertito in “Polo Centrale Emea per le parti di ricambio e accessori”, assumendo un ruolo strategico nell’ambito delle attività di Whirlpool e Indesit”.
Nella sezione investimenti, per il sito di Teverola si prevedeva l’attivazione di un apposito servizio di ricerca e sostegno delle opportunità di reindustrializzazione attraverso una società specializzata investendo un importo fino a 2 milioni di euro, di cui 300mila euro per la fase di ricerca di possibili investitori e fino ad 1.7 milione di euro destinati a corrispondere la parte di remunerazione connessa al risultato a favore della suddetta società specializzata; attivare programmi di riqualificazione del personale Whirlpool e/o Indesit ceduto; cedere o affittare le aree, i terreni e gli asset di proprietà a condizioni vantaggiose; attivati appositi servizi di ricerca a sostegno della reindustrializzazione.
“Ebbene l’accordo quadro formalizzato il 24 luglio 2015, risulterebbe, in gran parte disatteso”, dichiara la portavoce eletta del Movimento 5 Stelle in Senato, Vilma Moronese, che lo scorso 3 marzo ha inviato un’interrogazione al Ministro del Lavoro. “Contrariamente a quanto previsto – prosegue Moronese – non risulterebbero ad esempio: avviati programmi di riqualificazione del personale; iniziati i lavori di riconversione dello stabilimento di Carinaro; cedute o affittate le aree, i terreni e gli asset di proprietà a condizioni vantaggiose. A ciò si aggiunga che alcuni lavoratori sono stati indotti a procedere al passaggio a Whirlpool con evidenti ripercussioni in termini di trattamento economico, ancora una volta in contraddizione con quanto precisato nell’accordo firmato a palazzo Chigi, che prevedeva il mantenimento dello stesso trattamento”.
Con questo atto formale i senatori del M5S sottoscrittori dell’interrogazione chiedono di fare chiarezza non solo rispetto gli impegni non mantenuti ma soprattutto rispetto alla effettiva situazione dei lavoratori, chiedono inoltre di voler comprendere quale sia il reale destino degli oltre 800 lavoratori di Carinaro, a quanto ammonti l’effettivo numero di esuberi di prepensionamento o trasferimento, e quale sia il valore complessivo dei costi sostenuti dallo Stato per supportare questa ‘operazione fantastica’ come fu definita dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
“È ormai noto a tutti che questo Governo sia esperto nel fare promesse e a non mantenerle, soprattutto quando si tratta di diritti dei cittadini e dei lavoratori e non di potenti lobby o banche”, aggiunge la Moronese, che conclude: “Ho deciso, quindi di depositare un’interrogazione per avere maggiori informazioni da parte di quei soggetti istituzionali che sono stati e sono coinvolti direttamente nell’attuazione degli accordi e del Piano industriale, perché in base alle informazioni in mio possesso sembrerebbe che la maggior parte degli impegni assunti con l’accordo quadro formalizzato nel luglio 2015 siano stati disattesi”.