Non sembra volersi interrompere la serie di eventi infausti che sta dilaniando gli AC/DC, la storica band hard rock con oltre quarant’anni di successi alle spalle.
Brian Johnson, cantante della formazione australiana, ha annunciato il ritiro immediato e definitivo dall’attività musicale, a causa di un serio danneggiamento dell’apparato uditivo che, secondo i medici, potrebbe portare il frontman alla totale sordità nel giro di poco tempo.
Le cause, a detta di Johnson, non sono da riscontrare, come si potrebbe pensare, nella sua longeva carriera artistica, ma nella sua smodata passione per le auto da corsa. Il cantante, che possiede una collezione di auto d’epoca e partecipa regolarmente a competizioni in Europa e negli Stati Uniti, ha infatti raccontato di aver danneggiato irreparabilmente l’udito all’orecchio sinistro guidando troppo a lungo una delle sue automobili, senza ricorrere alle protezioni necessarie.
Johnson era entrato a far parte degli AC/DC nel 1980, dopo la scomparsa prematura, a soli 33 anni, del cantante Bon Scott; il suo primo lavoro con la band, Back in Black, è stimato come il secondo album più venduto di tutti i tempi, secondo solo a Thriller di Michael Jackson.
In rete circolano già liste di possibili sostituti, più o meno credibili, che potrebbero affiancare il gruppo, anche solo per portare a compimento gli impegni già in agenda. Tra tutti, si sono fatti avanti esplicitamente Dave Evans, primo cantante della formazione prima dell’avvento di Bon Scott, e Pelle Almqvist, leader dei The Hives, band del panorama alternative rock svedese.
Si attendono ancora comunicati ufficiali sul futuro degli AC/DC, che avevano già affrontato, nel corse del 2014, il ritiro del chitarrista Malcolm Young, affetto da demenza senile e sostituito dal nipote Stevie Young, e l’addio del batterista Phil Rudd, condannato ai domiciliari per uso e possesso di sostanze stupefacenti, al posto del quale è subentrato il britannico Chris Slade, già noto ai fan per aver fatto parte della formazione dal 1989 al 1994.