Carinola (Caserta) – Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Donato Sorvillo, 50 anni, residente a Casale di Carinola, impiegato civile del Centro documentale di Caserta – Ministero della Difesa, per i reati di estorsione, truffa aggravata, millantato credito, falso materiale e soppressione di atti pubblici.
Nella sua qualità di impiegato del Ministero della Difesa, millantando credito presso pubblici ufficiali dell’Esercito e col pretesto di dover comprare il favore di questi ultimi, Sorvillo, secondo gli investigatori, induceva numerosi giovani disoccupati a farsi consegnare ingenti somme di denaro con la promessa di garantire il superamento del concorso per l’arruolamento nell’Esercito italiano, nella Polizia penitenziaria e nella Guardia di finanza.
Secondo quanto accertato, l’impiegato, nel periodo compreso tra il gennaio 2013 e il luglio 2015, facendo leva sullo stato di bisogno delle vittime, che versavano in situazioni economiche precarie, avvicinava giovani nonché padri e madri di questi ultimi, preoccupati per il futuro incerto dei propri figli, facendosi consegnare somme che oscillavano tra i 1.500 ed i 23mila euro a suo dire da destinare alle sue millantate ‘conoscenze importanti’, in grado di pilotare le procedure concorsuali, aumentando punteggi, modificando graduatorie o rivelando in anticipo quiz oggetto delle prove concorsuali. Sorvillo avrebbe procrastinato, poi, con vari pretesti, l’esito delle sue intermediazioni che si rivelavano puntualmente fallimentari.
Le indagini sono partite dalla denuncia presentata da un giovane aspirante volontario dell’Esercito italiano che si era recato al Centro documentale di Caserta al fine di chiedere informazioni sulle modalità di presentazione della domanda per il concorso. In quella occasione veniva avvicinato da Sorvillo che, dopo avergli fornito le informazioni di rito, si offriva di seguirlo per l’intero iter amministrativo, garantendogli il superamento del concorso in cambio di denaro.
Il denunciante, con l’aiuto economico dei propri genitori, arrivava a versare in più rate all’impiegato la somma di 22.600 euro senza, tuttavia, ottenere quanto sperato. Oltre ad ingenti somme di denaro il Sorvillo riusciva a farsi consegnare dalle vittime Rolex, gioielli e generi alimentari.
Tra le vittime dell’arrestato figura anche un genitore, malato terminale di cancro, il quale, preoccupato per il destino del figlio, “investiva” i suoi risparmi nel Sorvillo nella vana speranza di assicurare al figlio un futuro nella Polizia penitenziaria.