Caso Varani: “Sgozzato per evitare che urlasse”. Ascoltati gli assassini

di Stefania Arpaia

Roma – Sono stati resi noti i primi risultati dell’autopsia svolta sul corpo di Luca Varani, il 23enne ucciso da alcuni amici dopo aver assunto droga e alcool.

Sarebbe dovuta essere una serata di divertimento, quella di giovedì notte, e invece il tutto si è trasformato in tragedia. Secondo il medico legale che ha svolto l’esame autoptico, il giovane è stato sgozzato in modo che non urlasse durante le torture che gli altri due gli infliggevano.

Il colpo di grazia invece, quello che tecnicamente ne ha provocato la morte, è stata una profonda coltellata infertagli in pieno petto. Nella giornata di mercoledì, i due assassini Marco Prato, 30 anni, e Manuel Foffo, 29 anni, saranno ascoltati per l’interrogatorio di garanzia.

“Non so cosa ho fatto. Mi sono trasformato in un animale” ha raccontato uno dei due aguzzini, che ha spiegato di non ricordare cosa sia accaduto quella notte. Tuttavia, l’idea di tagliare la gola per non far udire le urla potrebbe essere considerata dai giudici una decisione razionale e quindi potrebbe far pensare che gli assassini fossero consapevoli delle proprie azioni.

E ancora: “Volevamo sapere cosa si prova a uccidere”, hanno detto i giovani. Emerso anche un legame tra Foffo e Prato: “Ho conosciuto Marco Prato a Capodanno, lui è gay, io sono eterosessuale. Abbiamo avuto un rapporto e lui aveva un video così ho temuto che potesse ricattarmi e ho continuato a vederlo. Marco mi ha detto che si prostituiva, fra noi c’è stato quasi un tacito accordo. Mentre noi siamo rimasti vestiti, Luca si è denudato e poi ha bevuto quanto gli avevamo offerto. Poi è andato in bagno e si è sentito male. Marco lo ha aggredito e gli ha detto che sia io sia lui avevamo scelto che doveva morire”.

“Quella sera avevamo inviato 23 sms per invitare altre persone ma solo Luca è venuto”. Dopo l’omicidio, uno dei due assassini ha tentato il suicidio in una camera d’albergo, evidentemente preso dal rimorso. E’ stato salvato dai carabinieri. Poi davanti al giudice ha detto: “Dovevo morire io, ho fatto una cosa orribile”. Si ha intenzione di chiedere la perizia psichiatrica.

In precedenza, anche un altro ragazzo invitato in casa di Foffo era stato pestato a sangue. 

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