L’Italia è pronta a sbarcare ufficialmente su Marte: alle 10.30 è stata infatti lanciata, dal cosmodromo kazako di Baikonur, la missione ExoMars, primo programma europeo incaricato di atterrare sul pianeta rosso per cercare tracce di vita passata. L’Italia ha un ruolo di primo piano: è il primo finanziatore del programma, e il rover della seconda missione, prevista per il 2018, è made in Italy. La missione 1 arriverà su Marte il 16 ottobre.
A dodici anni dal lancio della missione Mars Express, l’Europa torna su Marte grazie alla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e quella russa Roscosmos. L’obiettivo della fase uno è quello di “rintracciare” segnali di vita sul pianeta rosso, come la presenza di metano. Per riuscire nell’intento, il razzo Proton sta portando nell’orbita marziana (dove resterà per sette anni) due sonde: la Tgo (Trace gas orbiter) e quella dedicata all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che dovrà dimostrare la capacità dell’Europa di posarsi sul suolo di Marte.
La fase due della missione sarà inaugurata nel 2018 e vedrà l’avvento sulla superficie marziana di un rover equipaggiato con un trapano che perforerà il suolo fino a due metri di profondità.
Circa 11 ore dopo il lancio, alle 21.13 (ora italiana), a un’altitudine di 4.900 km il razzo russo Proton rilascerà il Tgo a una velocità di 33mila chilometri all’ora. Sarà questo il momento dell’effettiva partenza di ExoMars verso Marte. Circa un’ora dopo il segnale della sonda verrà captato dal centro di controllo dell’Asi a Malindi, in Kenya, e riportato al centro Esa di Darmstadt, in Germania.
Il 16 ottobre 2016 il modulo di discesa sarà separato dal modulo orbitante e, dopo un avvicinamento di tre giorni, il giorno 19 raggiungerà il limite dell’atmosfera marziana, il cosiddetto punto di interfaccia d’ingresso, posto a circa 120 km dalla superficie del pianeta. Da quel momento inizierà la veloce sequenza di discesa sul pianeta: in circa quattro minuti il modulo d’ingresso ridurrà la sua velocità per attrito atmosferico da 21000 km/h a circa 2000 Km/h. A circa dieci chilometri di altezza si aprirà poi il paracadute, portando la velocità di discesa a 250 km/h. L’atterraggio, infine, sarà ulteriormente attutito da una struttura ad assorbimento d`urto in fibra di carbonio appositamente sviluppata.
“ExoMars è l’Europa che ci piace. E l’Italia di cui siamo orgogliosi”. Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, seguendo in diretta la missione europea su Marte.