Casavatore (Napoli) – “La mappa sugli intrecci tra politica e camorra a Casavatore e nei comuni dell’hinterland napoletano”. Molto chiaro il tema della conferenza stampa del Movimento 5 Stelle, tenutasi nel comune a nord di Napoli, dove monta la polemica per il candidato Pd indagato per voto di scambio politico-mafioso.
Presenti Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati, Valeria Ciarambino, capogruppo M5S al Consiglio regionale della Campania, Vincenzo Viglione, consigliere regionale, componente della commissione anti camorra campana, Francesco D’Uva, capogruppo M5S in Commissione antimafia alla Camera, Luca Galiero, ex candidato a sindaco per il comune di Casavatore.
Si tratta di una cruda cartina di tornasole della gestione politica dei partiti nelle amministrazioni pubbliche, sostengono i cinquestelle. “Non esiste un filtro tra i sistema dell’illegalità, che parte dai brogli che si fanno alle primarie e arriva alla camorra, e il sistema dei partiti che non solo evitano questo filtro ma se la vanno proprio a cercare, come dimostra il caso Casavatore”, afferma il capogruppo Ciarambino.
I pentastellati hanno anche commentato il caso dei presunti brogli alle primarie del centrosinistra a Napoli, come mostra un video di Fanpage.it in cui alcune persone, tra cui consiglieri comunali, elargiscono un euro (il contributo minimo per votare) ai cittadini (guarda articolo e video). “Già quando all’interno della forza politica stai scegliendo il candidato sindaco con compravendite di voti, beh, se il buongiorno di vede dal mattino!”, sottolinea, ironico, Di Maio.