“Gli ultimi saranno i primi”. Parole evangeliche che possono bene esprimere e spiegare la musica di Gianmaria Testa, cantautore 57enne venuto a mancare questa mattina dopo una lunga lotta contro la malattia.
La storia di Testa ha avuto inizio nel modo più umile possibile: un ventennio fa aveva lasciato un impiego sicuro nelle ferrovie per la musica, ma a quel mondo delle sue origini, quella delle campagne del cuneese dove era nato in una famiglia di agricoltori, aveva continuato negli anni a dedicare canzoni, molte anche in dialetto. Il suo vero e proprio esordio avvenne al festival di Recanati dove il cantautore inviò una sua cassetta vincendone ben due edizioni, quella del ’94 e del ’95, lì l’incontro con una produttrice francese Nicole Courtois, che gli permise di debuttare in Francia con l’album Montgolfières (1995). In Francia, infatti, Testa era amatissimo, collezionando centinaia di concetti, oltre che in Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo (per un totale di 3000 concerti).
Testa raccontava di un’umanità ai margini, sofferta, quella delle ragazze che fanno la fila per essere prese a giornata al mercato di Porta Palazzo, dell’uomo che tende la mano al semaforo per chiedere l’elemosina, dei seminatori di grano, dei migranti, del muratore che ha lavorato tutta la vita alle case degli altri e tutta la vita ha sognato “una casa in collina” e degli amanti di Roma “che sono tanti ma quanti, chissà”.
Nel 2000 l’album Il valzer di un giorno, il primo interamente di produzione italiana, è stato un grande successo. Nonostante la sua struttura essenziale, voce e due chitarre soltanto, venne accolto molto bene sia dalla critica che dal pubblico, uscendo poi l’anno successivo anche in Francia e nel resto d’Europa. Ad oggi ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.
Negli ultimi tempi si era dedicato a piccoli progetti anche editoriali. Lo scorso anno era stato lui stesso a dichiarare di essere affetto di un tumore incurabile.
La notizia della scomparsa, che ha scosso gli animi dei fan, è apparsa anche sulla sua pagina Facebook con queste parole: “Gianmaria se n’è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico”.