Napoli – “Spera di non ammalarti, ma se ti ammali spera di non essere Meridionale”. Così l’Ordine dei medici di Napoli, con il presidente Silvestro Scotti, segnala il divario nelle cure e annuncia che venerdì 4 marzo sarà presentata una iniziativa di sensibilizzazione sul dramma del definanziamento in sanità per Regioni come la Campania. Finalizzata a sollevare la questione nazionale, la campagna prenderà il via nelle prossime settimane con l’affissione di manifesti 6 metri per 3 in tutte le principali strade cittadine.
Intanto, sono state attivate le procedure ufficiali che porteranno allo sciopero nazionale dei medici dipendenti, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, dei dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale dalle ore 00.00 del 17 marzo alle ore 24.00 del 18 marzo. Lo rende noto il maggiore dei sindacati dei medici dirigenti, l’Anaa-Assomed.
“In assenza di un confronto e di una intesa programmatica con il governo continua come preannunciato – afferma l’Anaao – la mobilitazione di tutti i medici, a prescindere dallo stato giuridico, e dei dirigenti sanitari, per il rilancio della sanità pubblica a garanzia dell’accesso alle cure dei cittadini e per la valorizzazione del loro ruolo e del loro lavoro. Contro l’invadenza pervasiva della burocrazia ed il disinteresse della politica e della azione di Governo, intendiamo ricostruire insieme ai cittadini, come testimoniato nella grande manifestazione svoltasi il 20 febbraio a Napoli, un sistema sanitario oggi a pezzi”.
La sanità si ferma, così, per la prima volta nell’ultimo decennio, per 48 ore consecutive, garantendo i servizi di urgenza ed emergenza.
“Nei prossimi giorni – conclude il sindacato medico – daremo il via a 100 assemblee in 100 città per sensibilizzare i cittadini e mobilitare i medici, che si atterranno rigorosamente al rispetto del debito orario contrattuale”.