Salemi (Trapani) – Si sono avvicinati al banco e hanno picchiato con colpi alla testa, schiaffi e pugni un impiegato. Poi sotto la minaccia di un paio di forbici gli hanno intimato di dargli il contante. Ma una donna, che al momento dell’irruzione era al telefono con un dipendente, ha dato l’allarme ai carabinieri.
Tre palermitani così sono stati arrestati ieri mattina per una tentata rapina alla filiale del Banco Popolare Siciliano in largo San Nicola, a Salemi. A finire in manette tre giovani: Nunzio Antonio Teresi, 27 anni, Girolamo D’Anna e Alessandro Traina, entrambi 25enni.
I tre sono entrati nei locali della banca a volto scoperto. Mentre in due minacciavano l’impiegato, un terzo ha fatto spostare tutti gli altri impiegati e i clienti presenti in uno degli uffici controllando che non ci fossero altre persone nascoste. Ma a mandare a monte il loro piano, però, è stata la segnalazione della donna, che ha subito intuito cosa stesse accadendo.
Due carabinieri, muniti di giubbotto antiproiettile e di mitraglietta in dotazione, si sono piazzati fuori dall’ingresso della banca sbarrando al terzetto l’unica via di fuga. I due rapinatori presenti nel salone principale si sono arresi immediatamente e sono stati ammanettati mentre il terzo è stato scovato da altri militari, sopraggiunti nel frattempo, mentre tentava di confondersi tra le vittime della rapina. Nei pressi della banca è stata rinvenuta l’auto usata dai tre, una Fiat Punto intestata ad un parente di uno di loro.
I tre giovani sono stati condotti in caserma e, dopo le formalità di rito, trasferiti alla Casa circondariale di Trapani con l’accusa di rapina aggravata in concorso e lesioni personali. L’impiegato che aveva ricevuto le percosse è stato visitato dal medico del 118 che gli ha riscontrato, per fortuna, solo lievi contusioni.