Santa Croce Camerina (Ragusa) – I carabinieri hanno arrestato un incensurato di 41 anni con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato, sequestro di persona aggravato e rapina, tutti reati commessi venerdì sera nei confronti dell’ex convivente.
La donna, zoppicante e grondante sangue, si è presentata dai carabinieri e, mentre veniva curata dalle ferite (guaribili in venticinque giorni), ha raccontato che l’aggressore era un suo ex convivente con il quale aveva avuto due figli. Nitu, nascosto tra le serre, aveva aspettato che lei rincasasse e poi l’aveva aggredita alle spalle tappandole la bocca e ponendole il coltello sul collo. Dopodiché tirandola per i capelli l’aveva trascinata all’interno di un casolare abbandonato, colpita a calci e pugni e con due coltellate, il primo, andato a segno, alla coscia destra.
Il secondo fendente, diretto all’addome, sarebbe stato sicuramente letale ma la donna, spinta dalla disperazione e dall’istinto di sopravvivenza, è riuscita a frapporre la mano destra e intercettare la lama, rimanendo però gravemente ferita al palmo della mano.
I carabinieri hanno rintracciato arrestato Alexandru Nitu e trovato nella sua tasca della giacca il telefonino della vittima. Quindi hanno portato l’arrestato in campagna e hanno cercato il coltello, riuscendo a trovarlo non lontano dalla catapecchia abbandonata. Questa è stata ispezionata dai carabinieri che vi hanno trovato copiose quantità di sangue.
Nel frattempo la donna è stata portata in sala operatoria al “Guzzardi” di Vittoria ove i chirurghi le hanno ricucito tutte le lesioni tendinee al palmo della mano e la ferita alla coscia. Alla fine del lungo e laborioso intervento è stata ricoverata a ortopedia. Nitu è stato accompagnato al carcere di contrada pendente.