“Sono malato di cancro e la Regione mi nega la cura”, la storia di Luigi Scudieri

di Gabriella Ronza

La storia di Luigi Scudieri, 57enne ammalatosi di una grave tipologia di tumore non operabile e non curabile con chemioterapia o radioterapia, è simile a quelle di molti altri che, con l’aiuto dei social e media, negli ultimi tempi stanno portando casi di “malasanità burocratica” alla mercé del popolo italiano.

Luigi, infatti, ha chiesto aiuto sul noto sito di petizioni “change.org”. Ha qui descritto la sua storia: Luigi è piemontese e l’unica cura per salvarlo è disponibile solo al Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica) di Pavia. Tuttavia la sua regione di residenza non gli rimborserebbe la costosissima cura, anche se non fruibile in Piemonte, perché praticata dalla Regione Lombardia.

L’uomo non può permettersi di caricare sulle proprie spalle il peso dei costi né di trasferirsi in Lombardia. Proprio per questo si era già in precedenza rivolto all’assessore piemontese Antonio Saitta che gli aveva risposto così: “Non è corretto affermare che la Regione Piemonte ha “chiuso i rubinetti” e quindi non rimborsa questa terapia: infatti, è una sentenza della Corte Costituzionale, la 104/2013, a stabilire che le Regioni sottoposte ai Piani di Rientro non possono erogare prestazioni aggiuntive rispetto ai Lea perché questo violerebbe il principio del contenimento della spesa pubblica. La Regione Piemonte – ha aggiunto Saitta – non può autorizzare i pazienti residenti nel proprio territorio ad effettuare l’adroterapia o altre terapie extra Lea presso strutture di altre Regioni”.

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