Spaccio a Catania per conto del clan Cappello-Bonaccorsi, 9 arresti

di Redazione

Catania – Nove gli arresti eseguiti dalla squadra mobile di Catania, su delega della Procura Distrettuale, per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver favorito la cosca Cappello-Bonaccorsi e di essere associazione armata.

Scoperte due piazze di spaccio a San Cristoforo e Zia Lisa. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, era capeggiata dalla famiglia Cambria. A casa di Sebastiano Cambria sono stati ritrovati 40 mila in contanti (che sono stati sequestrati dagli agenti). Nelle intercettazioni, la sostanza stupefacente era identificata con le parole: “arancini” e “cartocciate”.

L’inchiesta è relativa al periodo tra l’ottobre del 2011 e il giugno 2012, dalla quale è emersa l’esistenza di un’associazione criminale, organizzata e promossa da Andrea Cambria, Orazio Conte, Mario Gerbino e Santo Strano, dedita al traffico di marijuana e cocaina, sull’asse Calabria – Catania ed allo spaccio nel capoluogo etneo.

Le indagini hanno fatto emergere che l’associazione aveva il suo fulcro nel nucleo familiare di Andrea Cambria, composto dallo stesso e dai figli Mario Carmelo e Sebastiano. Quest’ultimo, con la collaborazione di Mario Gerbino, Santo Strano e Alessandro Di Benedetto, si occupava dell’approvvigionamento dello stupefacente – privilegiando il mercato calabrese anche grazie a comprovati rapporti con le “ndrine” della Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) – e della successiva commercializzazione al dettaglio curata dai due figli che gestivano due ‘piazze di spaccio’ ubicate a San Cristoforo e Zia Lisa.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 16 chili di cocaina e la somma di 500mila euro.

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