Pompei (Napoli) – L’antico e il nuovo che si congiungono, la storia di un territorio mediante quella delle divinità che sono state venerate e che sono venerate oggi. Dai lari domestici ai quadri, gli oggetti di argenti e i rosari donati alla Madonna per un miracolo ottenuto.
Dopo 36 anni è stato riaperto al pubblico l’antiquarium degli scavi di Pompei, per l’occasione ben due mostre sono state allestite al suo interno: “Sacra Pompeiana”, esposizione permanente sui luoghi di culto dell’antica città, e “Per Grazia Ricevuta”, mostra che mette insieme la devozione nella Pompei antica e moderna grazie alla collaborazione il Santuario della Beata Maria Vergine del Santo Rosario di Pompei.
Dalle divinità greco-romane passando per i culti orientali sino alla devozione verso la Vergine, madre del Cristo. Un percorso comune, già compreso dal beato Bartolo Longo, che quando fondò la nuova Pompei diede ampio risalto al futuro sviluppo turistico degli scavi.
Presenti l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, e Massimo Osanna, soprintendente del complesso archeologico, che ha spiegato l’importanza dell’iniziativa per unire il flusso dei pellegrini del Santuario con quello dei turisti degli scavi.