“Aversa, il tesoro sepolto”, il tour promosso dai Cinque Stelle

di Antonio Arduino

Aversa – Terzo tour guidato della serie “Inventarsi turisti nella propria città” dal tema “Aversa, Il tesoro sepolto”, organizzato dagli attivisti di “Aversa a Cinque Stelle” finalizzato a far conoscere le bellezze artistiche e architettoniche della città tenute “nascoste” nelle chiese e nelle strade del borgo antico.

“Aversa il tesoro sepolto è – dice Domenico Napolitano, ideatore dell’iniziativa insieme ai tanti cittadini attivisti che non si arrendono al degrado in cui Aversa è precipitata – una comunità spontanea, che si alimenta da sé, che dilaga sui social, con il passa parola, con l’entusiasmo di chi ha vissuto il primo incontro.

Una comunità social sempre più numerosa, che si è messa in testa un’idea tanto folle ma quanto realistica di dimostrare con i fatti che il patrimonio artistico, monumentale e architettonico della nostra città è un vero giacimento culturale ed economico”. “E lo vuole dimostrare con i fatti, creando – continua- un corto circuito tra aversani e visitatori esterni ad Aversa”.

“Infatti – prosegue Napolitano – gli aversani sembrano guardare alla bellezza del loro tesoro con occhi nuovi, pur attraversando la città ogni giorno, quando sono “mischiati” a visitatori provenienti da diverse città della provincia e dall’agro aversano. Allora anche gli aversani sembrano ritrovarsi turisti nella loro città”.

Partito da piazza Marconi il terzo Tour di Aversa ha attraversato le strade millenarie tracciate dai normanni, sulle orme di Rainulfo Drengot e di suo nipote il Conte Riccardo, visitando il deambulacro della Cattedrale di San Paolo, la signora degli anelli, la chiesa di San Nicola, il cimitero perduto, il campanile fantasma.

Le storie dell’anonimo aversano, hanno ripreso vita attraverso i luoghi delle esecuzioni dei quattro della terra di Caivano, colpevoli nel 1671, di aver freddato tre uomini del rione di Savignano, la congrega dei Bianchi di San Giovanni decollato e la cappella di Succurri Miseris.

Il tour, come sempre, è stato gratuito, ed è stato guidato in itinere da Domenico Napolitano come guida e dai tanti cittadini attivisti che non si arrendono al degrado, dimostrando con i fatti che promozionare il turismo d’arte-storia-cultura non è solo puro godimento dell’arte ma supporto all’economia, alla qualità di vita. Alla promozione di una industria sostenibile, oltre che un segnale forte di appartenenza alla comunità.

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