Aversa – «Caro Magistrato Ti Scrivo». Studenti e Istituzioni si sono incontrati presso il tribunale di Napoli Nord in Aversa per parlare di legalità, giustizia e cultura. Nella storica cornice del castello Aragonese di Piazza Trieste e Trento gli studenti dell’Itc Guido Carli di Casal di Principe, del Liceo Classico Cardinale Innico Caracciolo di Aversa e il Liceo scientifico A.M. De Carlo di Giugliano hanno incontrato la Presidente del Tribunale, Elisabetta Garzo, e il Segretario Generale della Corte Costituzionale, Carlo Visconti.
Per l’Organizzazione No-Profit Cultura & Solidarietà – che ha organizzato l’incontro – il Presidente Francesco Vivacqua e il Direttore generale Nadia Mazzon, che incontreranno gli studenti delle scuole cittadine ai quali era stata già donata una copia di “Caro magistrato ti scrivo, sesto volume della collana editoriale “Caro…ti Scrivo…” ideata e promossa dell’associazione Cultura & Solidarietà, da sempre impegnata, in Italia e in tutta Europa, a creare un rapporto diretto tra studenti e istituzioni. Negli anni sono oltre 20.000 i testi che l’associazione ha donato alle scuole italiane.
«Napoli, suo malgrado, è spesso al centro della cronaca nera del nostro Paese. Ma la sua parte più profonda è sana. Per questo – ha sottolineato Vivacqua – abbiamo deciso di far incontrare i giovani con chi amministra la giustizia, per far si che gli studenti, cittadini di domani, capiscano l’importanza della legalità come base della convivenza civile. La nostra associazione nasce ed ha sede a Milano ma negli anni ha portato in tutta Europa l’ideale che gli studenti debbano essere iniziati alla cultura sin da giovani per potersi rapportare meglio alle istituzioni. Già lo scorso anno le 580 lettere di cui è composto questo volume sono state lette in tutte le regioni italiane, facendo incontrare i magistrati di ogni capoluogo con gli studenti che quelle lettere avevano scritto».
La prefazione a questo volume è del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, che ha voluto sottolineare come le lettere raccolte «ci consentono di osservare, da uno speciale punto di vista, la percezione diffusa tra i giovanissimi della funzione e della vita dei Magistrati italiani. Si tratta di testi scritti da ragazzi e ragazze delle scuole medie, dal sud al nord del paese, che ci sollecitano a riflettere sulla figura del giudice, sulla sua identità e funzione nell’ordinamento e nella società, sulla sua vita personale e famigliare».
«La particolarità di questi scritti – ha chiarito da parte sua Mazzon – sta negli autori. I giovani spesso paragonano i magistrati a degli eroi, senza però abbandonare la spontaneità propria della loro età, che li porta ad essere curiosi, anche con accenni graffianti».