Carinaro – Dopo la polemica scatenatasi nell’ultima seduta consiliare, il gruppo di opposizione “Uniti per Cambiare” rimette al presidente del Consiglio comunale, Paolo Sepe, la lettera e la copia del vigente regolamento dell’Assise di Carinaro che lo stesso Sepe aveva fatto recapitare ai consiglieri di minoranza attraverso il messo comunale.
“Decliniamo l’invito – spiegano dall’opposizione – in quanto è un’azione spregevole per chi lo riceve, e invitiamo il presidente del Consiglio a non formulare più iniziative del genere che offendono non solo il ruolo ma soprattutto le intelligenze di chi rappresenta il popolo. Anzi, suggeriamo a Sepe di preoccuparsi di applicarlo il regolamento”.
Insomma, il capogruppo Giuseppe Barbato e company respingono la provocazione di Sepe, chiedendogli di “assumere atteggiamenti più istituzionali in quanto l’istituto che egli presiede, forse non si rende conto, rappresenta l’intero Consiglio comunale e non solo la sua parte politica”.
La vicenda ha avuto al centro l’argomento riguardante la tragica morte della piccola Rosa Di Biase, avvenuta lo scorso 8 marzo. In apertura del Consiglio, Barbato aveva chiesto all’amministrazione informazioni riguardanti gli avvisi di garanzia inviati dagli inquirenti al sindaco e ad alcuni assessori e dipendenti comunali. Notizia che, fino ad allora, era stata appresa solo sugli organi di informazione. Altra richiesta dell’opposizione riguardava la revoca, da parte della Giunta, della delibera sulla realizzazione dell’isola ecologica nelle vicinanze del cimitero, a seguito del ricorso presentato da un gruppo di cittadini. Ancora, la minoranza chiedeva lumi sulla ludoteca, in particolare su chi fossero le due donne incaricate della gestione e quali fossero stati i criteri adottati per la loro nomina, visto che la cittadinanza non era avvisata tramite un pubblico bando. “Già i cognomi, tuttavia, dicono tutto sui metodi utilizzati a discapito di tanti cittadini che non hanno ‘nessun santo in…Comune’”, ironizzava Barbato.
“Premesso che non erano state avanzate interrogazioni su questi argomenti, tuttavia avevamo chiesto semplicemente dei chiarimenti su problematiche di pubblico interesse. Se non in Consiglio dove dovremmo chiederle?”, ha spiegato Barbato, sottolineando: “Ma lo sanno che esiste una legge sulla trasparenza e sulla messa a disposizione degli atti? Siamo in democrazia o in un regime dove si vogliono sottacere la minoranza e il dissenso?”.