Aversa – “In questo momento ci sono diversi nomi sul tappeto. Stiamo verificando una serie di ipotesi tra cui ci sono anche quelle della presidente provinciale dell’Unicef Emilia Narciso (nella foto) e dello stesso Mariano D’Amore”. A parlare l’ex senatore Pasquale Giuliano proprio mentre sta incontrando l’europarlamentare Pd Nicola Caputo per dare vita all’ennesima giravolta di questa fase pre-elettorale che si dimostra sempre più ingarbugliata.
Oramai siamo alle novità a minuti, non più ad ore o a giornate. Parlare di “casino” per le elezioni amministrative di Aversa è usare un eufemismo. Al di là dell’ottimo incontro di sabato mattina organizzato da D’Amore e dal suo movimento politico “Ci Siamo!”, il docente universitario sembra aver perso definitivamente la possibilità di candidarsi, almeno con la coalizione iniziale.
Giuliano, anima della coalizione che fu di D’Amore, infatti, ha rotto gli indugi e, avendo intuito che la coalizione iniziale non era competitiva, ha aperto all’europarlamentare Caputo, all’ex candidato a sindaco di centrosinistra Salvino Cella e all’ex presidente del consiglio comunale Peppe Stabile che avrebbero individuato quale candidata a sindaco la Narciso e, in seconda battuta, Donatella Jacazzi, figlia del compianto onorevole Pci, Angelo, e compagna del magistrato Nicola Graziano, più volte anche lui in predicato per la candidatura.
A confermarlo lo stesso Caputo che ha dichiarato: “Siano di fronte ad una scelta nuova per Aversa: la prima volta di una donna candidata a sindaco, la prima volta di un candidato mai presente prima in politica. Il nostro obiettivo era rinforzare questa coalizione e lo stiamo facendo, Abbiamo iniziato da qualche giorno e stiamo procedendo bene. La nostra è una scelta civica per la città”.
Sull’argomento, D’Amore, raggiunto telefonicamente e richiesto di commentare quanto stava avvenendo, ha dichiarato che le notizie si stanno succedendo e che nulla è ancora deciso.
