Sant’Arpino, il magistrato Conzo al convegno di “Speranza e Futuro”

di Redazione

Sant’Arpino – Dopo il comizio di domenica scorsa in piazza Umberto I, il Movimento Politico Culturale “Speranza e Futuro”, lunedì 11 aprile, ha ospitato nella sala convegni del Palazzo Ducale “Sanchez De Luna” Giovanni Conzo, procuratore aggiunto a Benevento, già sostituto a Torre Annunziata, Santa Maria Capua Vetere e alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, distintosi negli ultimi anni per la lotta alle mafie straniere e alla criminalità organizzata.

Il movimento politico, nell’ambito della programmazione dei seminari settimanali, ha voluto fortemente la presenza di una toga di spicco come quella del magistrato Conzo, per riflettere e discutere sull’importanza della legalità, in un comune, quello di Sant’Arpino, che si presenta al voto, non per scadenza naturale del mandato elettorale, bensì anticipatamente, a causa della decadenza del primo cittadino.

Il movimento ha, dunque, voluto precedere l’apertura della campagna elettorale con un seminario sulle “Buone pratiche amministrative per la promozione della Legalità”, proprio per dare un segnale importante alla cittadinanza ed indurla ad una scelta responsabile. “La legalità non è un obiettivo, è il presupposto da cui partire”, così ha esordito Giorgio Catena, moderatore del tavolo.

A seguire, il coordinatore politico di “Speranza e Futuro”, Giuseppe Dell’Aversana, ha rimarcato che l’incontro con il magistrato si inserisce nell’ambito di un intenso lavoro che da mesi viene portato avanti dagli attivisti del movimento “al fine di far crescere una nuova classe politica”. “Avere il dottor Conzo con noi stasera – ha detto Dell’Aversana – ci fortifica, ed è la prova del lavoro di qualità e di sostanza che stiamo portando avanti con ambizione e coraggio, nonché la dimostrazione che in politica non sono tutti uguali”.

Il magistrato, oltre a portare la sua testimonianza, essendo titolare di importanti inchieste sul clan del casalesi, si è soffermato in particolare sulla figura di reato, di recente introduzione, del “Traffico di influenze illecite” di cui all’articolo 346 bis del codice penale, che consente di sanzionare il ruolo del mediatore nella costruzione dell’accordo corruttivo, determinando così un’anticipazione e quindi una ulteriore prevenzione nella punizione della fattispecie corruttiva.

Numerosi ed interessanti gli interventi che hanno seguito la relazione del magistrato, il quale ha concluso esortando ogni cittadino a dare il proprio contributo per la promozione della legalità: “La cittadinanza deve fare la propria parte, con un’attività di pressione propulsiva, proprio per smascherare i fenomeni lobbisti che sottraggono denaro e risorse alla collettività e tolgono la speranza ai nostri giovani”.

“Una bella serata di alta politica nella cittadina atellana, un segnale tangibile in vista dell’apertura della campagna elettorale”, hanno commentato dall’associazione.

Altra iniziativa di forte impatto è stata quella di martedì sera, dove all’incontro del tavolo programmatico sulle “Politiche Sociali” sono stati invitati alcuni rappresentanti delle varie etnie presenti sul territorio, per trattare un tema sensibile come quello dell’integrazione socio-culturale degli immigrati. Numerosi gli spunti emersi al tavolo di lavoro.

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