Brindisi – Reclutavano e gestivano braccianti stranieri, sfruttando illegalmente il loro lavoro nei campi: tre persone sono finite al centro di un’inchiesta della Procura di Brindisi, che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e un obbligo di dimora.
Le accuse nei confronti di tutti e tre gli indagati sono concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati.
Si tratta di una donna e del figlio che avrebbero reclutato lavoratori, quasi tutti stranieri, da impiegare in alcune aziende agricole della provincia brindisina.
Tramite servizi di appostamento, i carabinieri hanno osservato la consuetudine di andare a prendere i braccianti con un furgoncino e portarli suoi luoghi di lavoro stabiliti.
Il gip, nella sua ordinanza, scrive: “Le indagini hanno consentito di accertare le responsabilità degli indagati dediti al reclutamento e alla gestione di manodopera agricola, sfruttata mediante minacce e intimidazioni, approfittando dello stato di bisogno e di necessità dei lavoratori”.