Catania – L’antipatia di Beppe Grillo contro i giornali e i giornalisti è ormai nota e ha colto l’occasione nel suo spettacolo “Grillo vs Grillo” per scagliarsi ancora una volta contro la categoria.
Il comico è giunto a Catania e durante la sua esibizione ha ricordato il fondatore del Movimento 5 stelle. “Gli editoriali scritti in questi giorni in sua memoria – ha detto – sono stati pubblicati da giornali che erano stati querelati da Gianroberto“.
“È morto anche per quegli articoli, io mi liberavo da quelle accuse e quelle parole con un vaffa… ma lui teneva tutto dentro. Una volta conobbi una persona. Le piaceva Tex e Asimov, come me. Parlavamo di rete, sognavamo… Lui era avanti già di un secolo. Era Casaleggio. Mi Manca”.
E ancora: “Non sono un leader. Solo i bambini hanno bisogno di un leader come se fosse un ombrello da cui ripararsi, ognuno deve metterci del suo. Io non sono quello con l’ombrello che indica l’uscita di sicurezza. Anche perché mi sto attrezzando per la vecchiaia: ho comprato un telefonino con i tasti enormi, che se sbagli tre volte a comporre un numero chiama da solo il 118”.
E ancora: “Quando ai miei figli chiedo ‘mi passi l’acqua?’, mi sento rispondere: ‘La vuoi dal basso? Uno vale uno, prenditela da solo’. Sarò pure un leader che sposta milioni di persone, ma a casa mia resto una merdaccia”.
Immediate le critiche per le parole del pentastellato. “Grillo non confonda il dolore per la scomparsa di un amico con l’odio per i giornalisti. In un paese democratico, il leader di un movimento politico non può fare degli attacchi alla libera stampa la sua ragion d’essere. Grillo impari a rispettare i giornalisti e il loro lavoro. I suoi attacchi sono vergognosi”, ha commentato in una nota Stefano Pedica del Pd.