Genova – “Prof, io ho sentito dire che Lucio Battisti era fascista”. Per questa frase pronunciata in classe, una studentessa di 13 anni di una scuola media della Valbisagno, quartiere di Genova, ha ricevuto un 4 e una nota di demerito da parte del suo insegnante di musica.
L’intervento della ragazza, secondo il docente, è “superficiale”. Nella nota si legge: “Interviene fuori luogo, in modo ineducato e provocatorio. Accosta il fascismo ai cantautori degli anni 60/70. Ride”.
A far emergere il caso è stato il padre della ragazzina, ai microfoni de Il Secolo XIX. “Sono rimasto sconcertato – ha detto il genitore – non tanto per il voto, mia figlia ha tutti 9 e 10, quanto per il metodo. Un’adolescente pone una questione, dà un’opinione, e invece di creare dibattito le si dice di stare zitta?”.
Battisti ha sempre dichiarato di non interessarsi di politica, ma negli anni in cui tutto veniva politicizzato, i testi dei cantautori venivano analizzati per scovarvi un riferimento politico. E’ capitato quindi che “i boschi di braccia tese” de “La collina dei ciliegi” o “un mare nero” de “La canzone del sole” venissero interpretati come richiami al fascismo. Ad alimentare quest’ipotesi ha contribuito anche la copertina dell’album “Il mio canto libero”, raffigurante una selva di braccia alzate al cielo.