Sambuca (Agrigento) – E’ di sette arresti il bilancio dell’operazione antimafia dei carabinieri di Agrigento di contro il mandamento di Sambuca di Sicilia (Agrigento). I militari dell’Arma hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Palermo, Maria Pino, su richiesta della locale Procura distrettuale, diretta da Francesco Lo Voi, nei confronti di sette persone accusate a vario titolo di partecipazione ad associazione mafiosa.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia, e dai sostituti, Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Claudio Camilleri, sono state avviate nel maggio del 2009 ed hanno portato all’arresto di G. G., detto “Salvatore”, 51 anni, di Burgio, ritenuto il capo della locale famiglia mafiosa; A. L.P., 59 anni, di Sambuca di Sicilia, uomo di fiducia di Leo Sutera; S.L.P., 41 anni, di Sambuca di Sicilia; G.C., 32, di Sambuca di Sicilia; V.B., 64 anni, di Sambuca di Sicilia; M.T., 45 anni di Sambuca di Sicilia, detenuto per altra causa; L.A.L. S., 32 anni, di Sambuca di Sicilia.
L’operazione è frutto di una manovra investigativa sviluppata nel tempo dal Ros e dal Comando Provinciale di Agrigento nei confronti della “famiglia” di Sambuca di Sicilia e del suo principale esponente Leo Sutera, detto “il professore”, ritenuto tra il 2010 e il 2012 il capo della provincia di Agrigento e in contatto con i vertici delle province di Trapani e Palermo. Sutera è stato arrestato nel giugno 2012 e condannato a 4 anni di reclusione per associazione mafiosa.
Dalle indagini sono stati evidenziati una serie di riservati incontri tra il “boss” Sutera con esponenti mafiosi delle province di Agrigento e Palermo nelle campagne di Sambuca di Sicilia.
L’indagine ha documentato anche come gli indagati si avvalessero del metodo dei “pizzini” per comunicare tra loro, evidenziando, inoltre, la possibile esistenza di un canale di collegamento tra Sutera e il latitante Matteo Messina Denaro.