A dispetto di chi dice che due donne, insieme, non fanno una famiglia, deve andare al cinema a vedere “Nemiche per la pelle” di cui sono protagoniste Claudia Gerini e Margherita Buy. Al centro della storia due donne che si odiano perché hanno amato lo stesso uomo che, una volta passato a miglior vita, ha deciso di metterle insieme per forza, costringendole a occuparsi di un’eredità sorprendente.
La prima reazione è di assoluto rifiuto, ma poi, quando Lucia (Margherita Buy) e Fabiola (Claudia Gerini) si ritrovano davanti il piccolo Paolo Junior, occhi a mandorla e sguardo triste, la prospettiva lentamente cambia e le due signore, diverse, ma ugualmente egoiste, scoprono sentimenti che non sapevano di possedere.
“L’idea mi era venuta qualche anno fa – dice Buy, per la prima volta autrice del soggetto – pensando a quei figli che vengono sballottati ed educati in modi differenti da genitori separati. Il film è una piccola occasione per parlare di cose importanti”. Soprattutto del fatto che “una famiglia è un luogo d’amore che può essere creato in vari modi. Un luogo dove tanti bambini potrebbero trovare, se gli ostacoli alle adozioni non fossero così numerosi, l’affetto di cui hanno bisogno. Mi piaceva fare una commedia su queste riflessioni”.
Diretta da Luca Lucini, sceneggiata da Doriana Leondeff e Francesca Manieri,Nemiche per la pelle (dal 14 in 200 sale con Good Films) prospetta, alla fine, una soluzione di maternità compartecipata: «Non sono due madri legate fra loro da un rapporto sessuale o affettivo – spiega Gerini – , ma rappresentano un tipo di famiglia che la legge dovrebbe comunque proteggere. Per il bambino queste due donne diventano un posto sicuro e loro stesse, specchiandosi una nell’altra, migliorano e mostrano una capacità di accoglienza che non pensavano di avere”.
Nel film i maschi sono figure di contorno, l’avvocato Stefano (Paolo Calabresi) non riesce a contrastare le pretese di Fabiola: “Sono un uomo privo di spina dorsale”. Il fidanzato di Lucia (Giampiero Morelli), artista lagnoso e di scarsa fortuna, viene messo alla porta e trattato come un peso inutile: “Sono un eterno bambinone”.
Il regista Lucini li definisce “uomini irrisolti, vittime di loro stessi, più delle figure femminili che li dominano, deboli e insicuri. Raccontano anche loro il nostro tempo, esprimono una fragilità che giustifica certe scelte dell’altro sesso”. Per Buy la prima volta da soggettista è “una gioia” che potrebbe ripetersi: “Sono stata felicissima e, se l’esperimento va bene , lo ripeterei . E’ importante scrivere, prendersi la responsabilità delle proprie idee”.
Naturale pensare che “Nemiche per la pelle” divertirà soprattutto le spettatrici: “In questa fase – conferma Buy – il cinema accoglie meglio le storie al femminile”. Gerini, invece, è convinta che “al pubblico piacciano i bei film , al di là di chi li interpreta, e le donne, nei ruoli principali, ci sono da quando è nato il cinema”. L’unica cosa che unisce completamente le due attrici è la passione sbocciata per il neo-attore Paolino: “Un piccolo soldato – racconta Buy -, bravissimo – me lo sarei portato a casa”.