Pescara – In esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Pescara, Nicola Colantonio, su richiesta del sostituto procuratore Gennaro Varone, i finanzieri del comando provinciale, nella mattinata di mercoledì, hanno arrestato due donne di etnia rom, una destinataria della misura in carcere e l’altra dei domiciliari, responsabili di aver realizzato una fitta rete di spaccio di cocaina ed altre sostanze stupefacenti.
Da tempo le Fiamme Gialle pescaresi monitoravano nel quartiere Rancitelli un intenso ed insolito viavai nei pressi di un piccolo market che, anche in orario di chiusura, riceveva da molti clienti richieste di “birre ghiacciate” o “detersivo”.
Gli elementi investigativi raccolti hanno consentito ben presto ai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara di decriptare il linguaggio ed i segni convenzionali utilizzati dai “particolari” clienti – tutti identificati – di quel negozio ed individuare nelle due rom i referenti dello spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina, nella zona.
Le due donne, peraltro risultate gravate da svariate condanne, sono apparse particolarmente abili nel gestire l’attività illecita: al fine di eludere eventuali controlli si avvalevano della copertura e della insospettabile complicità del gestore dell’esercizio commerciale per contattare i numerosi tossicodipendenti ed occultare lo stupefacente. In particolare, una delle due, era solita effettuare le consegne nascondendo la droga all’interno dei flaconi del detersivo.
L’operazione odierna, scattata nella prima mattinata, ha visto impegnati i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara oltre che nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, anche in varie perquisizioni domiciliari, con l’ausilio di due unità cinofile.
In carcere è finita C.A., 36 anni, originaria di Termoli, mentre ai domiciliari è finita F.P., 47 anni, di Pescara.