È stata disposta una perquisizione dell’abitazione di Prince, morto qualche settimana fa nella sua casa a Chanhassen in Minnesota. Le autorità giudiziarie che indagano hanno imposto inoltre l’ordine di mantenere i risultati segreti. A dichiararlo è il sito Tmz che ha riferito come le autorità vogliano cercare nella casa possibili prove tra farmaci, prescrizioni o informazioni mediche. Le autorità locali hanno richiesto l’aiuto dell’agenzia federale antidroga statunitense Dea.
Una settimana prima della morte, Prince fu ricoverato in ospedale per una potenziale overdose di Percocet, un potente antidolorifico che contiene paracetamolo e ossicodone. Per far luce sul decesso dell’artista, insieme alla polizia locale sta lavorando la Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale antidroga. L’autopsia sul corpo del cantane è stata completata venerdì scorso, ma ci vogliono giorni prima che si possa determinare la causa del decesso, settimane per gli esiti tossicologici.
Era stanco di vivere da quando aveva scoperto di avere l’Aids tanto da decidere di prepararsi a morire. A dirlo, circa la morte di Prince, è il National Enquirer che riporta le dichiarazioni di una fonte anonima, voce influente del mondo della discografia.
Secondo il settimanale, il cantante era arrivato a pesare 36 chili. Intanto, secondo la Cnn, gli investigatori che indagano sulla morte dell’artista hanno trovato su di lui e nella sua casa in Minnesota farmaci antidolorifici a base di oppiacei. Il National Enquirer, considerato tra i giornali meno attendibili della stampa statunitense, aggiunge anche particolari raccontati dalla sua fonte: “I dottori gli avevano detto che il suo emocromo era insolitamente basso e che la sua temperatura corporea era scesa pericolosamente. Era totalmente carente di ferro ed era spesso debolissimo e disorientato. Mangiava raramente e non riusciva a trattenere il cibo”.