Roma – Clonavano carte di credito in noti ristoranti della Capitale grazie a dipendenti infedeli che, applicando ai Pos i congegni necessari per la clonazione delle schede, rubavano i soldi ai clienti, in particolare turisti stranieri, danneggiando anche gli stessi esercizi commerciali.
Sono i nuovi particolari emersi dall’operazione che ieri ha portato all’arresto di una banda di rumeni, con alcuni complici italiani da parte dei carabinieri della stazione San Lorenzo. 34, complessivamente, gli indagati: dall’italia alla Romania passando per l’Inghilterra, l’Irlanda, la Germania e la Danimarca.
L’operazione ha preso il via dopo che i carabinieri, nel 2014, avevano arrestato un ragazzo rumeno sorpreso a disinstallare da un Atm del centro storico un dispositivo elettronico, denominato “skimmer-device”, capace di leggere e memorizzare i dati delle carte di credito/bancomat, e una micro telecamera occultata, per rubare i relativi codici Pin.
E’ emerso che nei soli sei mesi in cui il gruppo è stato monitorato, 44 carte di credito sarebbero state clonate, per un giro d’affari di circa 100mila euro.
Gli indagati sembra che si dedicassero al furto e al riciclaggio di auto di lusso, grazie all’utilizzo di chiavi universali e dopo aver disattivato i sistemi satellitari. Vetture che venivano ricollocate sul mercato europeo attraverso la falsificazione dei documenti di immatricolazione.