Sarà estradato in Belgio Djamal Eddin Ouali, l’algerino arrestato nel Salernitano il 26 marzo per aver falsificato documenti utilizzati da alcuni terroristi, compresi quelli coinvolti negli attentati di Parigi e Bruxelles. Lo ha deciso il Collegio giudicante della Corte d’appello di Salerno, che ha rigettato la richiesta di sospensione dell’estradizione per sessanta giorni avanzata dalla Procura generale.
Il legale dell’algerino, Gerardo Cembalo, ha annunciato che presenterà ricorso in Cassazione. “Entro dieci giorni – ha dichiarato l’avvocato – potrebbe essere messo a disposizione dell’autorità belga. Più volte ha ribadito di non essere un terrorista e di non aver mai falsificato alcun documento”.
Le indagini a carico del 40enne africano erano iniziate dopo la presentazione, da parte dell’uomo, di una richiesta di permesso di soggiorno. In quella occasione la Digos aveva scoperto che una persona con il suo stesso nome era ricercata in Belgio perché implicata in una rete criminale venuta alla luce nel 2015 a Bruxelles.
In particolare, nel mandato di arresto, diffuso su scala internazionale dalle autorità belghe il 6 gennaio 2016, si precisava che il nominativo di Ouali era emerso durante alcune perquisizioni effettuate nell’ottobre 2015 a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles, durante le quali vennero sequestrate circa mille immagini digitalizzate riferibili a falsi documenti d’identità.
In questa sorta di “mercato all’ingrosso” del falso figuravano i nomi e le foto di Kayal Soufiane, alias Najim Laachroui, uno dei kamikaze all’aeroporto di Zaventem; Bouzid Samir, 39 anni, alias utilizzato da Belkaid Mohamed, rimasto ucciso durante il blitz del 15 marzo nell’appartamento di Forest (Bruxelles), dove si nascondeva Salah Abdeslam; Baghli Yassine, nato il nato nel 1989, alias utilizzato dallo stesso Abdeslam.