Trento, soccorso alpino della Gdf, 727 interventi nell’ultima stagione invernale

di Redazione

Trento – Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, come tutti gli altri comparti del Corpo, è al servizio dei cittadini e testimonia la profonda solidarietà umana dei suoi appartenenti, messa in campo, spesso, anche a rischio della propria incolumità fisica ed in condizioni ambientali particolarmente avverse.

Durante la stagione invernale appena conclusa, i militari delle 6 Stazioni di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (in sigla S.a.g.f.), dipendenti dal Comando Regionale Trentino – Alto Adige, hanno effettuato 727 interventi a fronte dei quali sono state soccorse 732 persone.

Le operazioni, che hanno consentito il salvataggio di numerose vite umane, si sono svolte, oltre che sulle piste da sci, in scenari operativi oltremodo ostili (eventi valanghivi, apertura crepacci su ghiacciai molto pericolosi, sentieri d’alta quota battuti da forti nevicate, ecc.) ed anche di notte.

In generale, le coraggiose azioni a beneficio degli escursionisti e sciatori, rimasti vittime di valanghe e gravi incidenti, sono state portate a termine sui versanti della Valle d’Isarco e della Val Pusteria dalle Stazioni di Vipiteno, Prato Drava e Brunico, nelle dorsali della Val Venosta dalle Stazioni di Merano e di Silandro e nelle Valli Giudicarie e Rendena dalla Stazione di Tione di Trento.

Fra tutte, giova ricordare il complesso intervento eseguito in Valle Aurina del 12 marzo scorso, che ha visto impegnati i militari specializzati della Stazione S.A.G.F. di Brunico, validamente supportati dalla Sezione Aerea di Bolzano, in un contesto particolarmente difficile causato dal distacco di una massa nevosa nel Comune di Campo Tures.

La valanga aveva un fronte di circa 300 metri ed un piano di scorrimento di 700/800 metri, con accumuli da 5 a 7 metri. Grazie all’elevata perizia aereonautica ed al generoso coraggio dei piloti del Corpo, che sono intervenuti ad una quota proibitiva (oltre 3.000 m), è stato possibile trarre in salvo 11 persone, oltre che a condurre sul luogo dell’evento numerosi soccorritori di altre organizzazioni e, purtroppo, trasportare a valle le salme.

Gli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza sono militari altamente specializzati, che ottengono la qualifica di “Tecnico di Soccorso Alpino” dopo il superamento di rigorose prove selettive ed un impegnativo programma formativo presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo.

Il particolare addestramento effettuato presso il Reparto di formazione consente loro, una volta assegnati alle Stazioni operative, di poter lavorare con professionalità e sicurezza in ogni scenario montano e di cooperare efficacemente con gli altri enti deputati al soccorso.

Numerose sono state, infatti, anche le collaborazioni in sinergia con i dispositivi provinciali per la ricerca di persone disperse, soprattutto mediante l’impiego delle unità cinofile, complessivamente composte da 15 militari conduttori e 14 cani di varie razze.

Per assicurare la necessaria prontezza operativa, i finanzieri del Soccorso Alpino, anche dopo il periodo di formazione, devono mantenere un costante ed elevato standard addestrativo.

I finanzieri del S.a.g.f., appoggiati dalla componente elicotteristica del Corpo, assicurano anche le necessarie funzioni di polizia giudiziaria nei casi in cui, dalla dinamica degli incidenti, possono essere ravvisati eventuali elementi di interesse penale.

Di fondamentale importanza è, infine, l’attività di prevenzione degli incidenti in montagna svolta dai finanzieri del S.a.g.f.. Questi ultimi, infatti, partecipano ad iniziative didattiche rivolte agli alunni delle scuole delle due Province, nell’ambito delle quali vengono illustrate le regole base per la sicurezza in altura e simulate operazioni di ricerca con l’ausilio delle unità cinofile.

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