Napoli – In occasione del 48esimo anniversario della Comunità di Sant’Egidio, giovedì 12 maggio, nella cattedrale di Napoli, alle ore 18, si è tenuta una liturgia presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli.
“La solidarietà quotidiana, scelta che risale all’inizio della Comunità, nel febbraio 1968, da Roma si è allargata al mondo intero aumentando il numero dei poveri, amici di Sant’Egidio – ha commentato Antonio mattone, portavoce della Comunità di Sant’Egidio di Napoli – Nell’ultimo anno, con l’aggravarsi dei conflitti e la fuga di migliaia di persone dai loro Paesi verso l’Europa è cresciuto l’impegno per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti”.
L’amicizia con i poveri e con un mondo marginale “dal 1973 viene vissuta anche nella città di Napoli. Erano gli anni del colera, un fatto gravissimo che era impensabile in una città occidentale. Un piccolo gruppo della Comunità di Roma si trasferì a Napoli e così cominciò la storia di Sant’Egidio nella città”.
“Da allora – conclude Mattone – la Comunità di Sant’Egidio è stata accanto a bambini, anziani, disabili, migranti, rom, senza fissa dimora, carcerati. Una larga famiglia che ha accolto quanti nella nostra città vivono una stagione difficile della vita”.