Aversa, Elena Caterino (Pd) incontra l’imprenditore anti racket Leonardi

di Redazione

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Aversa – Luigi Leonardi, il noto imprenditore testimone di giustizia, è arrivato ad Aversa. L’uomo che sino a qualche anno fa poteva contare su di un lavoro che gli rendeva soddisfazione e introiti. Gli affari andavano bene, aveva due fabbriche di impianti di illuminazione e svariati negozi, tutti nel napoletano.

La sua impresa andava fin troppo bene, era troppo appetibile, per cui i clan si fecero avanti nei suoi confronti. Per cui gli estorcevano circa 6mila euro alla settimana, per il pizzo. Poi dopo la sua coraggiosa scelta di denunciare quanto stava accadendo ebbe come risultato per lungo tempo, il fatto che Luigi non avesse più nulla, o quasi, né le imprese, né una famiglia, né qualcuno che si occupasse della sua tutela. Tutto questo perché aveva scelto la strada giusta, quella che ad alcuni apparrebbe scontata, ma non in terra di Camorra: la denuncia.

“La presenza del testimone di giustizia Luigi Leonardi, in città, è stata per tutti noi motivo di grande entusiasmo e segno di quanto impegno e credibilità ci mettiamo in quel che facciamo. Una presenza voluta dal candidato sindaco Marco Villano e dai colleghi candidati del Pd”, afferma Elena Caterino, candidata del Pd.

“Come si può pensare che le persone denuncino le violenze subite dalle mafie se poi lo Stato non si prende cura di loro in tempo reale?. Sì, perché quando si rischia la vita per garantire non solo la propria libertà, ma soprattutto la libertà di tutti le lungaggini burocratiche non sono ammesse. Dimostriamo con fatti concreti che siamo al fianco dei cittadini onesti che hanno detto no alle mafie rischiando la propria vita”.

“Sono stata veramente contenta e soddisfatta dell’incontro con Leonardi. La mia mente e il mio spirito si sono sentiti sollecitati, nutriti e vivificati dalle riflessioni che gli intervenuti hanno portato all’incontro in piazza. In particolare: la definizione di ‘legalità’ come qualcosa che salvaguardia i diritti di ognuno, riportando la riflessione sulle persone e non sulla legge in sé; quindi ci si domanda: ma tutte le leggi salvaguardano i diritti di tutti? O ce ne sono che vanno modificate seguendo i metodi democratici e la disobbedienza civile (non il cosa mi fa più comodo!)? Il collegare ‘legalità’ con ‘partecipazione’, facendole addirittura coincidere, va a modificare la tendenza a delegare, che ci sbarazza di qualsiasi compito ed onere relativo alla cosa pubblica; inoltre ci porta a reimpossessarci dei nostri diritti e doveri di cittadini di controllare chi ci governa nel senso più ampio e positivo del termine ‘legalità e partecipazione’ richiamano allora anche il riscoprire le relazioni: per partecipare occorre farlo con gli altri e per stare con gli altri bisogna imparare come si fa: qui tutti siamo coinvolti e abbiamo bisogno di riscoprire un modo positivo di rapportarci con le nuove generazioni che vanno considerate, rispettate, sollecitate, aiutate…Grazie infinite per quest’occasione e Forza Luigi Leonardi!”.

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