Aversa, tensione fra cittadini e dipendenti del cimitero: direttore scrive al Comune

di Antonio Arduino

Aversa – L’assenza di manutenzione delle lampade votive rischia di diventare un problema di ordine pubblico. È quanto si evince dalla copia di una nota trasmessa, il 24 febbraio, dal dirigente comunale del servizio e al commissario prefettizio esposta all’ingresso nella cappella madre in cui il direttore della struttura ricorda non solo i disagi creati di un fuori servizio segnalato da ormai oltre un ai cittadini e agli operatori cimiteriali, ma anche il clima di tensione generato dal perdurare della condizione di inefficienza.

“La mancanza del servizio di manutenzione dell’impianto elettrico del cimitero già evidenziata fin dalla data di assunzione dell’incarico avvenuta il 24-9-2015 crea – scrive il direttore del cimitero – enormi disagi sia ai cittadini che, di riflesso, ai dipendenti tutti che non sanno più come rispondere circa i tempi di attivazione del pubblico servizio”.

“Accadono spesso – continua la nota – situazioni di conflittualità tra i dipendenti e i cittadini, in special modo nei giorni festivi di maggiore affluenza, per il perdurare dell’interruzione del servizio”.

“Le varie proposte di provvedimenti, ad oggi (8 maggio ndr) non hanno ancora avuto riscontro per la soluzione della problematica)”, sottolinea il direttore. “Tanto si rappresenta solo fine di appresentare un disagio che scaturisce dalla mancanza del pubblico servizio”, conclude la nota che non fa cenno ad altre inefficienza presenti nei servizi cimiteriali come, ad esempio, la sistemazione delle aree verdi e dei campi di inumazione invasi da erba spontanea, la cosiddetta erbaccia, cresciuta fino ad oltre un metro e mezzo di altezza, diventando una vera boscaglia.

Certo, nei giorni passati si è fatto un intervento di pulizia in alcune aree verdi ma è stato limitato essenzialmente alla zona di ingresso cimiteriale, giusto per lavare la faccia, ma gran parte dei viali e delle aree di inumazione sono rimaste abbandonate. Una condizione in cui non può essere lasciato il cimitero di una città degna di questo nome. Onorare i Defunti è dovere. In fondo è un dovere verso noi stessi dato che il cimitero è l’ultima casa di tutti noi.

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