Orta di Atella, la “Stanzione” valorizza la storia e la cultura del territorio

di Redazione

orta stanzione

Orta di Atella – Sta per giungere a conclusione, quest’anno, il percorso di eccellenza indirizzato agli alunni della “Stanzione”, ma non solo, promosso dalla dirigente Arcangela Del Prete su iniziativa dell’associazione “Casa nel Sole”, avente come obiettivi la conoscenza e la valorizzazione della storia e della cultura atellana.

“Sono molto soddisfatta del lavoro fatto e dei risultati raggiunti – ha dichiarato la dirigente Arcangela Del Prete nel bilancio conclusivo del progetto per 2016 – grazie a tutti i docenti che hanno dato il loro contributo, e grazie all’importante supporto dell’associazione Casa nel Sole. Visto il rapidissimo e forte incremento della popolazione di Orta negli ultimi dieci anni, abbiamo avvertito la necessità, come scuola, di attivare una serie di iniziative finalizzate a favorire il consolidarsi di un legame tra vecchi e nuovi residenti. Si inseriscono in questo percorso, ad esempio, le numerose visite guidate degli alunni al Museo Archeologico dell’Agro Atellano di Succivo e al Casale di Teverolaccio, nonché la “Bicilonga di primavera”, organizzata proprio domenica delle Palme, alla quale hanno partecipato alunni, docenti e genitori che, in bicicletta appunto, hanno visitato e fotografato i siti più interessanti e importanti dal punto di vista storico, architettonico, artistico e naturale del territorio ortese.

Particolarmente importante, sempre in tale contesto, è stato il laboratorio sperimentaleCreativa-mente”, avviato l’anno scorso, durante il quale, tra l’altro, dietro l’esperta guida dell’abilissimo scultore Bartolomeo Capuano, gli alunni hanno imparato a modellare con la cartapesta le classiche maschere della fabula atellana: Pappus, Baccus, Maccus, Dossenus, ne hanno studiato i caratteri, ed hanno assistito a saggi di storia e di tecnica teatrale dell’attore Pio Del Prete. Il laboratorio ha previsto la realizzazione, da parte degli stessi alunni, di una maschera originale sul modello di quelle classiche, la cui figurazione sarà utilizzata come logo della scuola

Dobbiamo insistere su questa strada, anche stimolati dalle indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio stipulata nel 2000, che riconosce in ogni paesaggio un valore di riferimento identitario per la popolazione che ad esso si rapporta. In osservanza a questi principi, la scuola da me diretta ha firmato un protocollo d’intesa con associazioni attive per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio come la Casa nel Sole, Albratros, Casa della Vita, la polisportiva ortese, le parrocchie, le scuole, le forze dell’ordine.

Sappiamo che l’età adolescenziale è decisiva per la costruzione dell’identità individuale come di quella sociale; ciò comporta una maggiore responsabilità, da parte nostra, nel non sprecare occasioni formative importanti per quel processo che porta all’interiorizzazione del senso di appartenenza ad una comunità con la quale si condividono valori e interessi. La maggior parte dei ragazzi, abituata al proprio ambiente di vita, ritiene di conoscerlo a sufficienza e perciò tende a darlo per scontato. Ecco perché è importante guidare i ragazzi a vivere la propria città, il proprio territorio, guidando la loro attenzione e stimolando la loro riflessione su di esso. E’ un progetto ambizioso ma la strada intrapresa è quella giusta. Altre iniziative saranno attivate l’anno prossimo in continuità con quanto realizzato sinora. Dall’osservazione e dallo studio del sito archeologico della Liburia Atellana effettuato dagli alunni delle classi terze, si realizzerà una mappatura e un plastico. Si indirà, inoltre, un concorso per l’individuazione del nome da dare alla maschera realizzata dagli alunni la cui immagine diventerà il logo della scuola.

Auspichiamo per questo progetto un successo sempre più grande mediante il coinvolgimento di un numero crescente di enti, associazioni e di privati che vogliono bene ad Orta e che ci aiutino a diffondere nei giovani ortesi, e non solo, la conoscenza delle tante cose belle e culturalmente rilevanti che ancora nasconde questo territorio”.    

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