Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – C’è anche l’interesse scientifico e imprenditoriale della Cina tra i risultati più interessanti del primo appuntamento di “Porte Aperte in Campania – Insieme per la Terra”.
Un tour nazionale alla scoperta delle aziende di produzione biologica e biodinamica più all’avanguardia del Paese.
L’idea di EcorNaturaSì, il più grande gruppo italiano per la produzione biologica e biodinamica, nasce con l’obiettivo di agevolare l’incontro tra tutti gli attori del mondo del bio che hanno a cuore la salute della terra e dell’uomo e che vogliono sentirsi parte di una comunità per confrontarsi e per condividere le necessità l’uno dell’altro.
La prima tappa del viaggio italiano alla scoperta del Bio s è tenuta a Santa Maria Capua Vetere, quella che una volta era la feconda Campania Felix, l’antica Capua dell’Impero Romano, e che oggi è una terra spesso maltrattata, ma che invece ha numerose realtà produttive di eccellenza nel settore dell’agricoltura.
A partire dall’azienda Amico Bio, la prima delle quattro aziende italiane eccellenti ad ospitare “Porte Aperte in campagna – Insieme per la Terra”, e che con il grande centro di produzione agricola e il Bioresort de “La Colombaia” a Capua, il suo allevamento allo stato brado a Giano Vetusto del suino “Nero Casertano”, una razza millenaria oggi a rischio di estinzione, e il primo ristorante italiano in un sito archeologico all’Anfiteatro Campano, ha creato il più grande polo del Mezzogiorno nel settore della produzione biologica e biodinamica grazie ad una famiglia di imprenditori proprio sammaritani.
Quella di Santa Maria Capua Vetere è stata l’unica tappa meridionale di “Porte Aperte in campagna – Insieme per la Terra” che toccherà Reggio Emilia il 15 maggio, Bereguardo nel pavese il 29 maggio esi chiuderà il 5 giugno a Cortellazzo, a due passi da Jesolo.