Mondragone – 57 arresti contro il clan Gagliardi-Fragnoli-Pagliuca sono stati compiuti, nella mattinata di martedì, dai carabinieri della compagnia di Mondragone, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, tra le province di Caserta, Napoli, Latina, Roma, Varese e Pavia.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, tentato omicidio in concorso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione, tutti aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine ha permesso di far luce su estorsioni, perpetrate anche con l’uso di armi illegali, ai danni di imprenditori locali e di ditte edili impegnate nella realizzazione di lavori pubblici.
Nel corso dell’attività investigativa sono stati ricostruiti anche due tentati omicidi ed è stato accertato il ruolo svolto dalle donne all’interno del sodalizio criminale: mogli degli affiliati alle quali venivano versate periodiche somme di denaro necessarie al mantenimento dei rispettivi familiari detenuti.
Individuata anche un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, crack, hashish e marijuana) con a capo i promotori del clan e alle dipendenze di numerosi pusher delle piazze di spaccio dislocate lungo il litorale di Mondragone.
Documentati ben 15 episodi estorsivi (9 consumati, sei tentati) alcuni dei quali perpetrati attraverso atti intimidatori eseguiti anche con l’uso di armi illegali.
E’ stato anche possibile ricostruire due tentati omicidi. Come quello, nel febbraio 2012, ai danni di Antonio Buonocore (tra i destinatari dei provvedimenti cautelari), il quale aveva avviato un’attività di spaccio senza l’assenso del clan. Gli investigatori hanno accertato la responsabilità di Alessandro Sbordone e Achille Pagliuca. Scongiurato, poi, l’omicidio del cassiere del clan, Lucio Cinalli, che sarebbe stato organizzato e disposto dal capoclan Giuseppe De Filippis, entrati in contrasto sulla gestione degli stipendi da dividere tra gli affiliati.
Accertato, tra l’altro, il ruolo svolto dalle donne all’interno del sodalizio criminale, mogli degli affiliati, alle quali venivano versate periodiche somme di denaro, dal cassiere del clan, necessarie al mantenimento dei familiari detenuti.
A carico di nove indagati sono emersi gravi indizi di colpevolezza per approvvigionamento, trasporto e occultamento di armi utilizzate dal gruppo criminale per commettere atti intimidatori. Rinvenuti tre fucili da caccia e quattro pistole, tra cui due revolver calibro 38, una Mauser 7,65 e una Beretta 9×21.
Emblematico il sequestro preventivo, disposto dal tribunale, di un immobile situato a Mondragone riconducibile a Raffaele Gagliardi, fittiziamente intestato ad una persona del posto apparentemente lontana da dinamiche criminali.
Denunciati anche imprenditori che con la loro reticenza hanno ostacolato le indagini relative alle estorsioni compiute dal clan ai loro danni.
In alto il video con uscita degli arrestati. Guarda anche la conferenza stampa in Procura (clicca qui)
A seguire l’elenco completo degli indagati: