Arrivano a sorpresa le dimissioni del cancelliere austriaco moderato Werner Faymann, che ha annunciato il suo ritiro dell’attività governativa a causa della pesante sconfitta del suo partito socialdemocratico, convinto sostenitore della creazione di un muro anti migranti nel Brennero.
L’annuncio è arrivato anche a seguito della pesante sconfitta elettorale delle ultime presidenziali, nonché prima del ballottaggio del 22 maggio alle elezioni presidenziali, scontro politico dal quale sono rimasti esclusi i grandi partiti tradizionali, popolari e socialdemocratici.
A giocarsela, infatti, saranno Norbert Hofer del partito della destra anti immigrati Fpoe, vero trionfatore, e, più indietro, il candidato dei Verdi Alexander, Van der Bellen. E il governo ora è nel caos. I partiti socialdemocratico (Spoe) e conservatore (Oevp) governavano insieme dal 2008 in una grande coalizione guidata da Faymann.
Le prime pesanti crepe sulla tenuta del governo si erano aperte lo scorso 24 aprile, quando al voto erano stati chiamati 6,4 milioni di austriaci. Il favorito al primo turno delle presidenziali sembrava essere Van der Bellen, economista di 72 anni che tra il 1997 e il 2008 ha guidato il partito ecologista e progressista dei Verdi, ma invece tutto si è ribaltato. Ha stravinto Norbert Hofer, uomo ultranazionalista, euroscettico e anti-immigrazione e, per la prima volta dal Dopoguerra, fuori dalle elezioni presidenziali sono finiti proprio i grandi partiti tradizionali, i popolari e i socialdemocratici, di cui Faymann era espressione congiunta.
L’annuncio delle dimissioni è arrivato durante una conferenza stampa convocata frettolosamente, in cui il Cancelliere ha sottolineato anche che “avere la maggioranza (nel partito) non è abbastanza”. “Questo governo ha bisogno di ripartire nuovamente con forza”, ha detto Faymann, dopo un incontro con i leader del partito, aggiungendo: “Quando si ha l’onore di essere cancelliere dell’Austria per 7 anni e mezzo si dice grazie, con profonda convinzione”. E Faymann ha difeso i risultati ottenuti durante i suoi mandati con la Grosse Koalition viennese: in primo luogo la tenuta dell’Austria durante la crisi finanziaria, e subito dopo la sua gestione della crisi dei profughi. “È una grande sfida, che lo scorso anno abbiamo gestito assieme a Germania e Svezia – ha ricordato Faymann – centinaia di migliaia di profughi sono arrivati in Austria, il 95% ha proseguito altrove”.
Faymann ha rimarcato il contributo di Vienna (“abbiamo dato asilo a oltre 90mila persone”), ma ha poi detto che “all’inizio dell’anno è apparso chiaro che la soluzione europea non faceva progressi”. Da qui, a suo avviso, la necessità di prendere atto della nuova situazione: “Sarebbe stato poco responsabile non mettere in campo misure nazionali, non perché siano migliori ma perché le richiede la realtà”, ha detto. Queste misure hanno “suscitato molta resistenza, non da ultimo anche nel mio stesso partito”, ha concluso il socialdemocratico dimissionario. Al suo posto, arriverà ora il vice- cancelliere del partito popolare Oevp, Reinhold Mitterlehner, ad assumere l’interim. Il presidente della Repubblica Heinz Fischer accetterà nel pomeriggio le lettera di dimissioni di Faymann e darà l’incarico di cancelliere ad interim a Mitterlehner.