Napoli – Come cambia la responsabilità professionale sanitaria alla luce del nuovo disegno di legge presentato da Federico Gelli (Pd) è l’argomento della tavola rotonda che si è svolta nell’aula magna del centro congressi dell’Università “Federico II” di Napoli.
Una norma che ha l’obiettivo di risparmiare ingenti risorse del servizio sanitario nazionale e favorire cosi i cittadini. L’evento ha visto la partecipazione di esponenti del mondo medico e non solo, che hanno analizzato come cambia il settore soprattutto nella realtà campana.
Il disegno di legge, già approvato alla Camera lo scorso 27 gennaio, è ora all’esame del Senato e in settimana – a quanto riferito – inizieranno le votazioni in Commissione Sanità per poi arrivare all’approvazione definitiva entro l’estate.
“Con questo disegno di legge – ha spiegato Gelli – aumentiamo le tutele e le garanzie dei professionisti, dei medici e degli infermieri, ma allo stesso tempo diamo più diritti ai cittadini che hanno subito un danno dal sistema sanitario. Con questa legge i cittadini avranno tempi più rapidi e certi per ottenere l’indennizzo per il danno subito”.
Con l’approvazione in via definitiva, secondo il relatore Gelli, “si va a coprire un vuoto legislativo che era ormai presente da oltre 15 anni e riportiamo l’Italia in linea con quanto avviene nel resto d’Europa”. Il testo di legge punta – a quanto riferito – a ridurre il ricorso alla medicina difensiva e, allo stesso tempo, mira a consentire al servizio sanitario nazionale di risparmiare “ingenti risorse” così da destinarle alla tutela della salute dei cittadini.
Il testo, inoltre, “ristabilisce l’equilibrio nel rapporto medico-paziente e, abbattendo analisi ed esami inappropriati, mira a ridurre automaticamente le liste d’attesa”.
Secondo i dati riferiti da Antonio Coviello, ricercatore del Cnr, tra il 2004 e il 2013 il numero di sinistri denunciati nella sanità pubblica è stato di 41.628 con una media di 4.163 denunce annue. Numeri che hanno avuto come conseguenza quella di incrementare i prezzi delle coperture assicurative e rendere più stringenti i criteri di sottoscrizione. Negli ultimi venti anni, infatti, secondo i dati, il numero delle denunce è “più che raddoppiato”.
Su questo fronte, con l’introduzione della figura del “risk management” – secondo Coviello – “la legge dovrebbe abbassare il numero dei costi dal punto di vista assicurativo perché solo riducendo le cattive pratiche e i costi si spera che il mercato assicurativo si possa aprire al settore e offrire polizze con premi accettabili”.