“Si attende un aumento del numero dei migranti che cercheranno di raggiungere l’Ue. Nella sola Libia ce ne sono 800mila in attesa di partire”. E’ quanto si legge in un rapporto di Europol e Interpol sulla rete di trafficanti di esseri umani. Questo traffico in Europa ha generato, nel 2015, guadagni tra 5 e 6 miliardi di dollari, rendendolo “tra le attività più lucrative per la criminalità organizzata”, denuncia ancora il dossier.
Secondo le due organizzazioni internazionali, “nel 2016 oltre il 90% dei migrantiche cercano di entrare nell’Ue potrebbe fare ricorso a trafficanti appartenenti a una rete criminale”. Previsto anche un aumento della “criminalità coatta, perché i migranti potrebbero essere costretti ad attività criminali dai trafficanti”. Il pericolo riguarda soprattutto i minori.
Quella descritta da Europol e Interpol è una vera e propria multinazionale del crimine, visto che coinvolge sospetti originari di oltre cento Paesi, con una struttura formata da una serie di capi che coordinano le attività lungo le rotte migratorie, organizzatori a livello locale e “facilitatori” di basso livello.
I migranti che viaggiano verso l’Ue, prosegue il rapporto, sono vulnerabili di sfruttamento sessuale o lavorativo, usati come mezzi per ripagare il loro debito con i trafficanti. Non è invece dimostrato alcun legame sistematico tra il terrorismo e la migrazione, anche se esiste un rischio sempre maggiore che gli estremisti possano utilizzare il flusso migratorio per arrivare in Europa.
Il segretario generale di Interpol, Juergen Stock, ha sottolineato che la crisi migratoria non può essere affrontata dalla polizia o dai leader politici in modo separato. Questa analisi, ha aggiunto, deve servire per una serie di azioni congiunte non solo in Europa ma in tutto il mondo.