Pozzallo (Ragusa) – E’ indagato, oltre che per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina anche della morte di circa 25 migranti lo scafista del gommone da cui sarebbero caduti in mare, annegando, 20-30 extracomunitari durante le fasi di salvataggio in mare venerdì scorso.
E’ un giovane di 24 anni, Yosuf Thiaré, originario del Mali, che è stato fermato a Pozzallo su disposizione della Procura di Ragusa. Il suo gommone, carico all’inverosimile, si è bucato e quando hanno visto la nave mercantile i migranti si sono agitati e sono caduti quasi tutti in acqua. Chi non sapeva nuotare è morto annegato.
I sopravvissuti, che hanno identificato lo scafista, hanno raccontato che “non ha potuto fare alcunché per trarre in salvo i migranti”, anzi che “aveva raggiunto accordi con i libici per condurre un gommone stracarico di persone”: 120-130, dei quali 99 si sono salvate. Dodici di loro sono state recuperate in mare da una nave spagnola, e non tedesca come si era appreso in un primo momento. Due dei recuperati sono stati trasferiti d’urgenza in elicottero a Lampedusa per ricevere cure mediche: uno per sintomi di annegamento e l’altro per una frattura.
Tra i superstiti anche un ferito d’arma da fuoco: “Nella connection house in Libia c’è stata un poco di confusione per il mangiare – ha detto agli investigatori – e uno dei vigilanti ha sparato ad altezza d’uomo ferendomi ad un braccio”.
Le indagini su uno degli altri gommoni soccorsi hanno portato al fermo di un altro scafista: il senegalese Cheikh Faye, di 31 anni. Nel 2016 all’hot spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 5.221 migranti in occasione di 15 sbarchi.