Milano – E’ finito agli arresti domiciliari il ginecologo Severino Antinori, fermato dai carabinieri del Nas di Milano, indagato per i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.
L’uomo, noto per essere pionere nel campo della medicina, dagli anni Ottanta ha tentato qualunque strada per rendere possibili le gravidanze, anche di donne in menopausa e coppie sterili. E’ stato tra i primi a realizzare la fecondazione eterologa, ma senza mai rivelare la provenienza degli ovuli.
Ora è accusato di aver espiantato alcuni gameti da una ragazza spagnola di 24 anni, contro la sua volontà. La vittima, sottoposta ad una cura ormonale fatta passare per una terapia per il trattamento di una cisti ovarica, ha riferito di essere stata immobilizzata, anestetizzata e costretta a subire un’asportazione di ovuli, nonché privata del proprio telefono cellulare, per impedirle di chiedere aiuto. Sotto accusa anche due collaboratrici di Antinori.
Il ginecologo, 70 anni, originario di Civitella del Tronto in provincia di Teramo, è stato fermato venerdì pomeriggio dai carabinieri all’aeroporto di Roma e accompagnato in stato di arresto presso la propria abitazione. Le indagini dei Nas sono state coordinate dal magistrato della Procura di Milano, Maura Ripamonti.
La 24enne, dopo l’intervento, era riuscita a raggiungere un telefono della clinica e ad allarmare i militari dell’Arma. Una pattuglia di carabinieri era giunta sul posto. ma al loro arrivo la giovane aveva avuto un malore.
“Gli accertamenti condotti presso la Clinica – hanno fatto sapere le forze dell’ordine – confermavano l’intervento di prelievo ovocitario ed uno stato psicologico prostrato dal trattamento subito e dall’angoscia per l’impiego degli ovuli prelevati in operazioni di fecondazione assistita a favore di terzi”.
“Un’accurata visita medico legale, inoltre, rilevava la presenza di ecchimosi sul corpo, compatibili con le manovre di immobilizzazione per l’anestesia forzata”, hanno aggiunto.