Napoli – Lo scorso 20 aprile il peschereccio Rosinella è affondato al largo di Baia Domitia, nel Casertano, per cause ancora poco chiare. Da allora il relitto con l’equipaggio si trova ancora sul fondo del mare.
Servono i soldi per avviare le operazioni di recupero e venerdì mattina, la moglie del comandante, Giulio Oliviero, originario di Ercolano, con circa duecento persone, tra amici e familiari dell’equipaggio, composto da Khalifa Sassi, ed il figlio Saipeddine, tunisini residenti nel comune oplontino, si è recata in Prefettura a Napoli e nella sede della Regione Campania per chiedere lo stanziamento dei fondi necessari al recupero del Rosinella.