Un ordine di censura sulla morte di Giulio Regeni. E’ quello inviato per errore dal ministero dell’Interno egiziano ai media. Lo riferisce l’Ap, sottolineando che il “bavaglio” sul caso del ricercatore friulano ucciso era tra i contenuti del “piano segreto” dell’Egitto per affrontare la crisi creata dopo l’arresto di due giornalisti nella sede del sindacato della stampa.
Il destinatario della proposta di censura era il procuratore generale che sta seguendo l’inchiesta sulla scomparsa del giovane, il cui corpo è stato ritrovato in un fosso alla periferia de Il Cairo il 4 febbraio.
Intanto, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, è tornato a chiedere all’Egitto maggiore collaborazione al fine di fare emergere una volta per tutte la verità sull’uccisione del nostro connazionale.
“Abbiamo chiesto all’Egitto di avere almeno una seria cooperazione nelle indagini, ma fino ad ora la cooperazione non è stata soddisfacente. – ha detto il titolare della Farnesina alla Cnn – Spero che nei prossimi giorni le cose cambino, ma francamente voglio vedere risultati prima di essere ottimista”.