Roma – Mille persone controllate e 70 locali ispezionati. Sono alcuni numeri dei controlli che la Polizia di Stato, su input del questore Nicolò D’Angelo, sta portando avanti senza sosta nel triangolo del Pigneto.
Arresti e sequestri hanno caratterizzato l’attività che è stata portata avanti dagli uomini del commissariato Porta Maggiore, con il fondamentale apporto degli agenti del Reparto Volanti, del Nucleo Prevenzione e Crimine, del Reparto Mobile, del Reparto a Cavallo e l’indispensabile presenza delle squadre cinofile della Questura di Roma.
Solo nelle ultime ore sono stati arrestati cinque pusher, tutti di origine africana, due della Nigeria e tre del Gambia, sorpresi mentre vendevano hashish e marijuana ad altrettanti “clienti” italiani.
Per quattro di loro si è svolto il processo con rito direttissimo e sono stati condannati ad una pena di 6 mesi al quale il giudice ha aggiunto il divieto di dimora nell’area del quartiere Pigneto. Il quinto è “sotto processo” in queste ore. Per tutti, l’Ufficio Immigrazione della Questura, avvierà le pratiche per l’espulsione dal territorio nazionale.
I clienti degli spacciatori sono stati segnalati al Prefetto quali assuntori. Numerosi i sequestri di droga “a carico di ignoti” dovuti all’usanza degli spacciatori di nascondere la merce per recuperarla solo dopo aver concluso la trattativa.
Un ragazzo italiano è stato inoltre denunciato a piede libero perché trovato in possesso di una spada e di un coltello. Complessivamente sono state controllate circa 1000 persone, metà delle quali extracomunitarie; circa 100 gli stranieri sottoposti alle procedure di identificazione ed espulsione. Verifiche poi estese anche agli esercizi pubblici.
Circa 70 i locali passati sotto la lente di ingrandimento della squadra di polizia amministrativa del Commissariato Porta Maggiore. Tre i locali che sono stati chiusi per gravi carenze igienico sanitarie, mentre un quarto locale è stato chiuso con ordinanza del Questore per ragioni di ordine pubblico, in quanto abitualmente frequentato da pregiudicati.
All’interno inoltre, venivano serviti alcolici a persone già in stato di ebrezza alcolica. Per irregolarità alle normative del settore sono state contestate sanzioni amministrative per 40mila euro.
Durante i servizi è emerso un fenomeno che può definirsi una “truffa” nello spaccio. Alcuni nordafricani si sono specializzati nella vendita di piccoli involucri che l’acquirente crede contengano “fumo” ma in realtà all’interno trovano solo qualche frammento di segatura, pezzetti di legno o erba comune.